È stato candidato da Autonomia e Indipendenza, il gruppo capitanato da Piercamillo Davigo. Per tutto lo scrutinio è stato tallonato da Francesco De Falco, il pm napoletano che ha indagato sulla paranza dei bambini
Elezioni Csm, Nino Di Matteo taglia il traguardo Il pm ottiene il secondo posto dietro D’Amato
Il pm Nino Di Matteo, in servizio alla Direzione nazionale antimafia e con una lunga esperienza alla procura di Palermo, è uno dei due nuovi consiglieri del Consiglio Superiore della Magistratura. Ha ottenuto 1184 voti nell’ambito delle elezioni suppletive, indette per sostituire i membri togati dimissionari. È arrivato secondo alle spalle di Antonio D’Amato, di Magistratura Indipendente che ha raggiunto quota 1460 preferenze. Colmati così i posti vacanti della componente dei pm, non sostituibili con i candidati precedenti non eletti, dal momento che alle passate elezioni per il rinnovo del Csm a presentarsi furono giusto in quattro, in proporzione ai posti a disposizione. Per tutto lo scrutinio Di Matteo è stato tallonato da Francesco De Falco, il pm napoletano che ha indagato sulla paranza dei bambini.
Oltre a D’Amato su cui, si diceva, ha puntato Magistratura Indipendente (la corrente più moderata),
Di Matteo è stato candidato invece da Autonomia e Indipendenza, il gruppo capitanato da Piercamillo Davigo e De Falco è stato sostenuto da Unicost, la corrente di centro della magistratura. Fuori anche le toghe progressiste di Area. In un’intervista a Repubblica dell’aprile 2015 Di Matteo aveva attaccato la «logica dell’appartenenza correntizia» tra i criteri adottati dal Csm dopo che quest’ultimo aveva bocciato la sua domanda al concorso per la copertura di tre posti alla procura nazionale antimafia.