Il suo nome era già emerso nelle intercettazioni dell'inchiesta Halycon, che ha coinvolto anche il funzionario regionale e massone Lucio Lutri. I magistrati lo accusano di essersi impegnato in favore di Giacomo Casa, uomo di fiducia del boss Giovanni Lauria
Mafia, indagato l’ex sindaco di Licata Angelo Graci Avrebbe fatto da tramite con il deputato Pullara
Adesso è ufficiale. C’è anche l’ex sindaco Angelo Graci tra gli indagati dell’inchiesta Halycon, sul locale clan mafioso guidato dal boss Giovanni Lauria. A essere arrestato nella stessa operazione è stato anche il funzionario regionale del dipartimento all’Energia Lucio Lutri, già finito al centro dell’attenzione per essere a capo di una loggia massonica nel Palermitano.
Stando alle ipotesi formulate dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Graci, che del centro dell’Agrigentino è stato sindaco dal 2008 al 2013, si sarebbe impegnato ad aiutare Giacomo Casa, uno dei presunti esponenti della cosca, a entrare in contatto con Carmelo Pullara, deputato regionale dei Popolari e Autonomisti, anche lui citato negli atti dell’inchiesta.
Graci è stato intercettato nell’ovile di Casa. In quella conversazione rivendica l’avere fatto da tramite con Pullara, per trovare un posto di lavoro ai figli dell’uomo vicino al boss Lauria. L’accusa per Graci è di favoreggiamento aggravato. «Ci ho parlato per il fatto dei vostri figli – dice Graci a Casa – Carmelo Pullara dice che voi siete in ottimi rapporti». Al che il secondo risponde: «Non ci siamo conosciuti mai, ma ora abbiamo rapporto buonissimi». Il desiderio del presunto esponente della cosca era non solo che venisse trovato un lavoro ai figli, ma che la sede fosse in Sicilia. «Gli dovete dire “Che fa? Ho i miei figli, glielo facciamo prendere questo coso?” Ma me li devi sistemare anche in Sicilia stesso o a Palermo o nella provincia di Agrigento o a Caltanissetta?», si legge nel decreto di fermo di fine luglio.