Avola, rito abbreviato per 19enne che uccise ex suocera Legale: «È un fantasma nel vuoto, il carcere non lo aiuta»

Giudizio abbreviato. È questa la formula con cui verrà giudicato Giuseppe Lanteri, il 19enne accusato del femminicidio di Loredana Lopiano. L’infermiera 47enne era stata uccisa con cinque coltellate la mattina del 27 settembre dell’anno scorso sull’usci di casa ad Avola, in provincia di Siracusa, dall’ex fidanzato di una delle figlie. Il rito abbreviato è stato chiesto dal legale del ragazzo, Antonino Campisi, e ammesso dalla giudice Carmen Scapellato durante l’udienza preliminare che si è tenuta ieri al tribunale di Siracusa. In aula c’era anche il giovane che «per la prima volta si è trovato davanti tutti i familiari ed è rimasto per tutto il tempo – racconta l’avvocato – con il volto rivolto verso il basso. Era presente, ma come un fantasma».

«Abbiamo potuto ricorrere al rito abbreviato – spiega a MeridioNews l’avvocato Campisi – perché i fatti sono avvenuti prima dell’entrata in vigore della nuova legge (la legge numero 33 del 12 aprile 2019 che rende inapplicabile il rito abbreviato ai reati punibili con la pena dell’ergastolo, ndr)». Adesso, per il proseguo del procedimento è già stato stilato un calendario: il 21 ottobre è prevista la discussione del pubblico ministero e delle parti civili (tutti i familiari più prossimi alla vittima e anche il centro antiviolenza Doride di Avola); il 4 novembre sarà la volta della difesa dell’imputato e, infine, per il 25 novembre è stata fissata un’udienza per le eventuali repliche

«Il mio assistito – annuncia il legale – vorrebbe rendere ancora delle dichiarazioni prima delle discussione». Arrestato sul lungomare di Avola, dopo essersi reso irreperibile per diverse ore, il giovane si era assunto la responsabilità del delitto senza però chiarire il movente. «Come ha sempre dichiarato – aggiunge l’avvocato Campisi – continua a non ricordare l’episodio, ancora oggi naviga nel vuoto e ha il buio più totale su quegli attimi. In questo senso il carcere non lo aiuta affatto e, infatti, ho già fatto diverse richieste per poterlo affidare a delle comunità terapeutiche specializzate».

Nei mesi scorsi, il legale di Lanteri aveva presentato istanza per una perizia psichiatrica utile a valutare lo stato psichico del giovane e per accertare se nel momento in cui ha commesso il reato era in grado di comprendere ciò che faceva. Come stabilito dalla giudice per le indagini preliminari Carla Frau, è stata la neuropsichiatra catanese Elettra Cultrera a eseguire la consulenza dalla quale è emerso che il giovane «al momento dei fatti era parzialmente incapace di intendere e di volere». Al ragazzo è stata diagnosticata una epilessia di secondo grado post-traumatica


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