Il primo cittadino Nino Naso ha presentato un esposto ai carabinieri per chiedere la rimozione del videoclip da Youtube. Tutte le immagini sono girate nel centro etneo. «Lede l'immagine della città e invia messaggi fuorvianti ai giovani», denuncia a MeridioNews
Paternò, sindaco contro il video del neomelodico Scarface «Inaccettabili scene con armi, droga e rimandi alla mafia»
«Abbiamo presentato un esposto ai carabinieri per chiedere la rimozione dal web di un video che lede l’immagine della città e invia messaggi fuorvianti ai nostri ragazzi». A parlare a MeridioNews è il sindaco di Paternò Nino Naso e il video di cui che vorrebbe non vedere più su Youtube è quello del cantante neomelodico paternese Leonardo Zappalà, in arte Scarface.
Lo stesso che, qualche mese fa, era balzato agli onori della cronaca per le affermazioni fatte durante la trasmissione televisiva di Raidue Realiti. «Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita, le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce, ci deve piacere anche l’amaro». Le persone tirate in ballo dall’ospite di Enrico Lucci erano i giudici uccisi nelle stragi di mafia del 1992 Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A pochi giorni dalla scuse pubbliche fatte da Zappalà, il cantante neomelodico ha pubblicato il video musicale dal titolo Guaione e quartieri.
Scene di spaccio di droga, utilizzo di armi giocattolo (anche se prive del tappo rosso) che i protagonisti si puntano anche l’altro in fronte per simulare uno degli episodi di scontro tra bande rivali per il controllo del territorio, la riproduzione di un patto di sangue con tanto di santino bruciato (gesto che rimanda subito all’immaginario mafioso più tradizionale). L’intero video, che dura poco più di quattro minuti, è interamente girato a Paternò. Alcune immagini sono riprese all’interno del Com (centro operativo misto), un edificio costato milioni di euro ma in totale stato di abbandono; altre all’esterno dell’auditorium Don Milani a pochi metri dall’omonimo istituto comprensivo.
Al momento, il videoclip su Youtube ha già superato le 38mila visualizzazioni. Il testo della canzone racconta, in dialetto napoletano, uno spaccato che vede «giovani di quartiere che dalla scuola non imparano niente ma sanno imparare (dovrebbe essere insegnare, ndr)» e in cui a diventare «compagna di vita è la strada». Ragazzi «rassegnati al loro destino» finché non arriverà «il giorno in cui finiranno in cella» consapevoli che le mogli «dal balcone aspettano il nostro ritorno». A corredo del video, tra una sparuta minoranza di persone che hanno apprezzato, ci sono centinaia di commenti che lo criticano. «Scusa, ma se hai detto alla Rai che non sei mafioso allora perché ti sei tagliato come fanno i mafiosi e poi perché hai bruciato la madonnina (un santino religioso, ndr) e perché all’ultimo c’era scritto Leonardo Zappalà malavita?», si chiede un ragazzo.
Il video, sia pure dopo una settantina di giorni dalla pubblicazione, ha suscitato una reazione da parte delle istituzioni locali. «Rappresenta un’immagine negativa della nostra città e lancia messaggi non positivi ai nostri giovani – lamenta il primo cittadino – Ci siamo mossi come è giusto che faccia, in casi simili, un’amministrazione comunale: è un fatto che non possiamo accettare e che condanniamo fermamente. La nostra città – conclude Naso – è fatta anche e soprattutto di giovani che si spendono per la comunità».
Anche il consigliere di minoranza Anthony Distefano ha condannato i messaggi veicolati dalle parole e dalle immagini della canzone di Scarface. «Ho visto quel video neomelodico girato tra le macerie di quello che avrebbe dovuto essere il nostro Com. Compaiono pistole e patti di sangue che fanno esplicito riferimento alla mafia. I protagonisti sono tutti giovanissimi – aggiunge – e me ne rammarico. Questo dimostra che c’è ancora molto lavoro da fare per liberare questa nostra terra dall’ignoranza e dal malaffare. Non bisogna cedere in alcun modo alla rassegnazione».