Il nuovo portiere dei siciliani raccoglierà l’eredità di Brignoli e Pomini: «Ho parlato con Pomini al telefono, spero di portare il Palermo in alto». Sulla scelta di vestire il rosanero: «Non è un punto d’arrivo, vorrei continuare a indossare questa maglia anche in categorie superiori».
Palermo, tra i pali c’è la carica di Pelagotti «Voglio contribuire alla rinascita rosanero»
È uno dei tanti volti nuovi in casa Palermo e sarà lui a difendere i pali della squadra rosanero nel prossimo campionato di serie D. Alberto Pelagotti, trentenne ex Empoli, Pisa, Brescia e lo scorso anno all’Arezzo, ha raccolto l’eredità di Pomini e Brignoli, che nelle ultime due stagioni hanno difeso la porta dei siciliani. Per il calciatore si tratterà di un esordio tra i dilettanti: «Non ho mai giocato in D – ha spiegato l’estremo difensore in conferenza stampa -, mi hanno chiesto se avevo voglia e stimoli. La piazza è importante e ripartire dal Palermo è più che soddisfacente. Non si può vedere il Palermo in serie D, voglio contribuire alla rinascita di questa squadra e questa città. Questo non è un punto d’arrivo, ma di partenza. Anche perché spero di avere un futuro a Palermo in categorie maggiori».
Classe ’89, è uno degli elementi più esperti di una squadra che conta al suo interno tantissimi giovani: «La società sa quello che deve fare, sono venuto qua per giocare e non per offrire soltanto la mia presenza. Ho percepito una grande coesione nel gruppo. Ho visto che i giovani sono molto duttili e che vogliono imparare dai più vecchi». L’eredità che i guantoni di Pelagotti raccoglieranno è di quelle pesanti, ma il portiere ha già parlato con gli ex guardiapali rosanero a proposito della sua nuova avventura: «Ho sentito Pomini ieri sera al telefono, ci siamo fatti una chiacchierata. Conosco sia lui sia Brignoli, sono due ottimi portieri, oltre che due ottimi ragazzi. Sicuramente è una grande eredità, ma speriamo di portare il Palermo veramente in alto».
E nonostante la categoria, i tifosi stanno assistendo numerosi al ritiro che i rosanero stanno svolgendo a Petralia Sottana per preparare la nuova stagione: «Vedere un sacco di tifosi all’allenamento personalmente mi dà stimoli perché non mi capitava da tanto tempo. E penso che sia una cosa bella per tutti. Quando vengono a vederti in tanti deve essere per forza uno stimolo, perché altrimenti devi cambiare mestiere». Nessun problema, invece, per trovare l’accordo con la società: «Sono stato trattato benissimo, lo dico sinceramente. Non c’è stato nessun taglio (relativo allo stipendio, ndr) e anzi posso dire di essere soddisfatto».
Tra gli elementi più esperti ci sarà anche Gianni Ricciardo, il cui compito sarà quello di garantire ai rosa un discreto numero di gol: «Ricciardo è un attaccante forte – spiega Pelagotti -, sa tenere bene il pallone e inoltre ha una grande qualità, mi sembra molto freddo. Forse da questo punto di vista è uno dei più freddi con cui abbia giocato. Chiaramente va visto anche in campionato, ma credo che sia un attaccante che può fare chiaramente la differenza in questa categoria». Il portiere deve ancora farsi un’idea della categoria che andrà ad affrontare, essendo un esordiente in serie D.
«Le categorie sono tutte diverse. Per un portiere probabilmente giocare in serie A o in serie B è più facile che giocare in C o in D. Non so il perché. Sto provando a cercare di capire com’è il campionato di serie D, ma ancora un’idea vera e propria non me la sono fatta, perché se non vedo non riesco a capire il livello tecnico e agonistico. Penso che a livello agonistico si viaggi su ritmi forsennati, forse a livello tecnico un po’ meno». Un’ultima considerazione Pelagotti la fa sul compagno di reparto Mattia Fallani, giovane estremo difensore classe 2001 arrivato in rosanero in prestito dalla Spal: «Fallani è un buon portiere. Chiaramente è un giovane che può imparare e migliorare tanto, ma sicuramente – conclude l’ex Empoli – avrà un futuro perché mi sembra un ottimo portiere».