Da stanotte l'imbarcazione della guardia costiera italiana è ferma a qualche miglio dall'infrastruttura etnea, ma non può arrivare fino alla banchina. Ordine del ministro dell'Interno, che attende dall'Europa conferme sulla ricollocazione dei migranti
La nave Gregoretti è di fronte al porto di Catania Sbarco ancora bloccato. A bordo 135 naufraghi
È arrivata stanotte e si è fermata a qualche miglio dal porto di Catania. In attesa di sapere se potrà entrare nell’infrastruttura catanese oppure no. La nave Gregoretti della Guardia costiera italiana trasporta 135 migranti soccorsi in mare nei giorni scorsi e resta in attesa che le venga assegnato un porto. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha bloccato la procedura «in attesa che ci sia sulla carta una redistribuzione in tutta Europa» delle persone a bordo.
Alle prime luci di questa mattina, le imbarcazioni della capitaneria di porto del capoluogo etneo hanno raggiunto la motovedetta italiana per portare i viveri ai migranti ma, fanno sapere fonti interne, non c’è ancora nessuna autorizzazione allo sbarco.
Dei 135 naufraghi a bordo, 50 erano stati salvati dal peschereccio Accursio Giarratano di Sciacca, mentre erano su un gommone alla deriva. Il governo ieri ha ufficialmente interpellato la Commissione europea per coordinare le operazioni di ricollocazione, che ha confermato la richiesta da parte dell’Italia. Le motovedette di stanza al porto etneo, nel frattempo, continuano a monitorare la Gregoretti.
A bordo ci sono i medici del ministero per verificare le condizioni di salute delle persone soccorse in mare. La situazione, per il momento, sembra essere in stallo. E il caso potrebbe diventare simile a quello della nave Diciotti, anche quella della guardia costiera italiana, rimasta per giorni sulla banchina del molo di Levante senza potere lasciare andare le persone che aveva salvato.