Testare la preparazione dei volontari, il sistema di coordinamento e lo stato dei materiali. A Catania si simulerà un terremoto di magnitudo 4,6 e gli effetti sulla popolazione, per l'occasione ristretta a due sole municipalità. Prove tecniche per la protezione civile, in una città nella quale un vero sisma rischia di provocare danni oltre ogni immaginazione
«Oggi alle 12 terremoto a Catania Sud» Ma è un’esercitazione della protezione civile
Un terremoto di magnitudo 4,6 localizzato nella piana di Catania. Cinque edifici crollati, 150 inagibili e 250 danneggiati. Questo lo scenario prospettato per l’esercitazione della protezione civile che si svolgerà tra oggi e domenica nella nona e decima municipalità. Un evento che servirà per mettere a frutto le capacità di coordinamento tra protezione civile e Comune, i primi enti chiamati in causa in casi di emergenza, e l’addestramento dei volontari. «Servirà anche per conoscere lo stato dei materiali, tende, ambulanze, campi», dichiara Manlio Messina, consigliere comunale e presidente della VII Commissione consiliare.
L’area selezionata è quella dei quartieri Librino, villaggio Santa Maria Goretti e Monte Po. «I cittadini sono stati informati – spiega Messina – sono stati distribuiti opuscoli sulle aree di raccolta e le cose da fare in caso di terremoto». Verranno effettuate anche delle esercitazioni che riguardano il personale. «Ci sarà la simulazione di evacuazione di alcuni uffici comunali e di alcune scuole, tra le quali la Pestalozzi, la Campanella Sturzo e un asilo del Villaggio sant’Agata». Anche il centro commerciale Porte di Catania verrà coinvolto.
«Il primo giorno servirà per il posizionamento dei campi. Quello principale sarà allestito a Monte Po. Sabato ci saranno le simulazioni di evacuazione di uffici e scuole. Domenica – conclude Messina – ci saranno gli eventi collaterali: una raccolta fondi per Telethon, una messa e la partita di calcetto».
Simulazioni di incidenti ferroviari, ricerca in notturna di persone disperse, utilizzo di idrovore nel caso di guasto alle condutture fognarie (cosa in realtà non tanto ipotetica in un quartiere come quello del villaggio santa Maria Goretti) e censimento degli sfollati. Il tutto con un occhio al territorio che – come ha raccontato in un’inchiesta in varie puntate Ctzen – potrebbe subire molti più danni che il crollo di cinque palazzi. A crollare, in caso di sisma, potrebbero essere 970 edifici. I vertici della protezione civile sanno che la città si troverebbe in una situazione catastrofica. Larchitetto Maria Luisa Areddia, dirigente del servizio per il Comune di Catania, non ne ha nascosto la gravità: «Molti edifici privati e pubblici non sono adeguati sismicamente. Compreso quello in cui hanno sede la Protezione civile e il Centro operativo comunale (Coc)».
Ma Manlio Messina ha fiducia nell’apparato. «La protezione civile è pronta. Questa esercitazione nasce per capire come all’atto pratico funzionano queste professionalità. Lo vedremo in questi tre giorni. Al termine dell’esercitazione – conclude Manlio Messina – potremo fare un bilancio».