A scuola a Catania tra mille difficoltà Problemi di sicurezza, igiene e prostituzione

Primo squillo di campanella per molte delle scuole catanesi. Tante le difficoltà per ogni studente, ma per quelli etnei non sono solo problemi legati alla didattica o al rapporto con compagni e professori. Ce ne sono anche fuori dall’edificio e – il più delle volte – si stratta di problemi di pubblica sicurezza. Occorre fare i conti infatti con la segnaletica stradale spesso inesistente, come le strisce, i semafori pedonali e i marciapiedi. E qualcuno deve fare i conti anche con la prostituzione.

Agatino Lanzafame, consigliere della VI municipalità della città di Catania, ha presentato un dossier realizzato dai consiglieri di quartiere sulle condizioni di pericolo in cui versano gli studenti della municipalità di loro competenza. Ma la situazione è pressoché la stessa in tutte le scuole della città. Non solo alcuni edifici hanno condizioni strutturali delicate per cui necessitano di interventi, bisogna fare i conti anche con la viabilità e la sicurezza all’esterno.

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La succursale della scuola Corridoni-Meucci di via Torresino, ad esempio, si trova vicinissimo ad un incrocio tra sei vie. «Un incrocio per cui abbiamo chiesto molte volte l’installazione di una rotatoria, seppur provvisoria, perché qui si verificano periodicamente degli incidenti data la distanza degli stop dal centro dell’incrocio e la velocità con cui sono soliti transitare i catanesi», denuncia Lanzafame. Davanti l’ingresso della scuola, poi, le strisce pedonali sono incomplete. Arrivano cioè fino allo spartitraffico zebrato, subito di fronte l’ingresso che divide via Torresino da via Sebastiano Catania. «Le hanno fatte da pochi giorni potevano farle complete», afferma il consigliere. Manca anche il semaforo pedonale.  Nell’angolo accanto diversi cassonetti di spazzatura maleodoranti e l’unico segnale di pericolo che avverte delle vicinanze della scuola è molto vecchio, malandato e poco visibile.

Non va meglio alla vicinissima scuola De Amicis di via Merlino, dove è stata di recente passata la condotta per il metano. La strada infatti è stata totalmente riasfaltata e manca ogni tipo di segnaletica orizzontale oltre al semaforo pedonale, ma c’è un cartello di pericolo che segnala la scuola. Stessi problemi in entrambe le sedi della scuola Petrarca di via Benedetto Croce e via Gioviale, sempre nella V municipalità.

Anche nelle altre zone della città i problemi da affrontare sono sempre uguali. Strisce scolorite, nessun semaforo pedonale e traffico impazzito davanti la scuola media statale Majorana di via Cesare Beccaria.

La scuola Livio Tempesta del quartiere degli Angeli custodi conosce bene i problemi legati alla spazzatura e alla mancanza di segnaletica problemi con cui convive da anni ormai. L’istituto è infatti circondato da cassonetti di ogni colore per i diversi tipi di rifiuti da raccogliere. Più di uno in tre dei quattro angoli dell’edificio. Non ci sono i cartelli di pericolo per segnalare la presenza della scuola e dei suoi alunni, così come un semaforo pedonale. Le strisce ci sono, ma sono oramai tanto scolorite da essere quasi invisibili. A completare l’opera, alcuni escrementi che campeggiano sul piazzale della scuola. «Ogni tanto viene qualcuno a pulire, di recente hanno sgomberato la stradina accanto in cui c’era ogni tipo di rifiuto, ma la situazione si ripropone periodicamente», afferma la vicepreside dell’istituto Ornella Di Bartolo. Che non nega che le farebbe piacere la presenza di vigili urbani all’ingresso e all’uscita dei ragazzi.

Oltre a problemi di puzza, rifiuti, sicurezza stradale, alcuni studenti catanesi devono affrontare anche altri disagi. E capita che già da piccolo ci si debba confrontare con la prostituzione. Un problema dilagante in città, con donne che si vendono per soldi in molte zone, anche alla luce del giorno. Accade ad esempio al viale Africa, proprio davanti l’ingresso del circolo didattico Sante Giuffrida che ospita bambini di scuola materna ed elementare. Svolgono anche attività pomeridiane e quindi può capitare che quando escono per tornare a casa incontrino della signore poco vestite in attesa o in contrattazione con il cliente. Dietro l’edicola sul marciapiede, inoltre, ci sono una serie di escrementi maleodoranti. Chissà se di animali o se con il favore della notte tale zona viene usata a mo’ di latrina.

«Sono arrivata soltanto il primo settembre e sto cercando ancora di organizzare tutto per bene –   afferma la preside Maria Concetta Lazzara – Questo è di certo uno dei problemi che ci crea delle difficoltà anche dal punto di vista educativo. È importante un intervento delle autorità di competenza dunque, perché non è accettabile».


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