Amministrative 2019 in Sicilia, istruzioni per l’uso  Cifre e nomi delle elezioni diventate test nazionale

Elezioni comunali, test nazionale. Quello di oggi è l’ultimo appuntamento con le urne prima delle Europee di maggio. Le elezioni amministrative in Sicilia riguardano 34 Comuni di sette province dell’Isola. Restano fuori Ragusa e Siracusa. Nella provincia aretusea era previsto si votasse a Pachino ma, lo scorso febbraio, il Comune è stato sciolto perché oggetto di ingerenze da parte della criminalità organizzata. Quasi mezzo milione i cittadini chiamati al voto per eleggere sindaci e consiglieri comunali. L’unico capoluogo di provincia in cui si andrà alle urne è Caltanissetta, ma a dare la misura di quanto il test elettorale sia sentito dai partiti sono le visite dei big nazionali – Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti – dei giorni scorsi. 

I Comuni al voto. Sono 436.752 i cittadini chiamati a esprimere la propria preferenza. Trentaquattro i Comuni interessati da questa tornata elettorale, di questi in 27 si vota con il sistema maggioritario mentre nei restanti sette con quello proporzionale. Nel Nisseno, oltre al capoluogo, si vota anche a Gela e a Mazzarino (per un totale di 134.178 elettori). Nell’Agrigentino sono cinque i Comuni chiamati al voto (con 34.004 aventi diritto): Alessandria della Rocca, Caltabellotta, Naro, Racalmuto e Santa Elisabetta. In provincia di Catania seggi aperti ad Aci Castello, Motta Sant’AnastasiaRagalnaZafferana Etnea (per un totale di 37.866 elettori). Soltanto ad Aidone per la provincia di Enna (6.538 elettori). È il Messinese ad avere il numero maggiore di Comuni al voto (con un totale di aventi diritto di 28.821 elettori): Brolo, Condrò, Forza d’Agrò, Leni, Longi, Mandanici, Oliveri, Rometta, Spadafora e Tortorici. In provincia di Palermo si rinnovano cinque amministrazioni (e sono chiamati al voto in 104.676): Bagheria, Borgetto, BompietroCinisiMonreale e Roccamena. Nel Trapanese, infine, si vota a Calatafimi-SegestaCastelvetranoMazara del Vallo, Salaparuta e Salemi (per un totale di 90.669 aventi diritto al voto). 

Come si vota. Si vota dalle 7 alle 23 e lo scrutinio inizierà alla chiusura dei seggi. L’eventuale secondo turno si svolgerà domenica 12 maggio (sempre dalle 7 alle 23). Nei Comuni con popolazione fino a 15mila abitanti viene eletto al primo turno il candidato sindaco che ottiene il maggior numero di voti validi; in quelli superiori a 15mila abitanti, viene eletto il candidato che ottiene almeno il 40 per cento dei voti validi al primo turno. In caso contrario, si procederà al ballottaggio. L’elettore può scegliere di votare per una lista, attribuendo così automaticamente la preferenza anche al candidato sindaco collegato (per il cosiddetto effetto trascinamento), oppure può votare solo per il candidato sindaco. È possibile, inoltre, effettuare il voto disgiunto: scegliere, cioè, un candidato sindaco e una lista a esso non collegata. Infine, per il consiglio comunale, l’elettore può esprimere la propria preferenza scrivendo il cognome – o nome e cognome in caso di omonimia – del candidato prescelto di fianco al simbolo della lista. Qualora esprima due preferenze, dovranno essere una di genere maschile e l’altra di genere femminile, pena la nullità della seconda.

Il clima pre-elettorale. Negli ultimi giorni, l’Isola è stata teatro dello scontro politico nazionale. Nicola Zingaretti si è recato a Castelvetrano, il Comune che ha dato i natali al boss latitante Matteo Messina Denaro, due anni fa è stato sciolto per mafia. Il segretario del Partito democratico (che solo in questo territorio si presenta con il proprio simbolo, mentre altrove all’interno di liste civiche) ha dato il suo esplicito sostegno a Pasquale Alamia. La Sicilia si è poi trasformata nel campo di sfida tra i due vicepremier, alleati di governo ma avversari nel locale. A Caltanissetta, dove i pentastellati puntano all’elezione a sindaco di Roberto Gambino, è stato il vicepremier Luigi Di Maio a suonare la carica per il Movimento 5 stelle. La due giorni di tour sull’Isola di Matteo Salvini ha avuto, invece, diverse tappe. La mattina del 25 aprile, a Corleone, tra le polemiche il leader della Lega ha inaugurato la nuova sede del commissariato di polizia, «per liberare un territorio da un’etichetta infame». Da lì si è spostato a Monreale, accolto da un bagno di folla tra selfie, baci e abbracci e qualche fischio prima del comizio a sostegno del candidato sindaco Giuseppe RomanottoA Motta Sant’Anastasia il ministro dell’Interno – arrivato per tirare la volata al sindaco leghista Anastasio Carrà  si è soffermato sulla chiusura dei centri di accoglienza, sviando sullo scandalo che ha coinvolto Paolo Arata e il sottosegretario Armando SiriUltima tappa è stata Gela, dove il leader del Carroccio si è recato per sostenere la candidatura di Giuseppe Spata


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