L'assessore al Territorio parla di un errore da parte dei magistrati che lo indagano per voto di scambio. Nell'avviso di chiusura indagini, infatti, si fa riferimento a precedenti condanne. «Ma il mio casellario giudiziario è pulito, quello citato dalla Procura è di un mio omonimo»
Indagine per voto di scambio, Cordaro si difende «Si parla di recidiva? È uno scambio di persona»
Uno scambio di persona. L’assessore al Territorio Toto Cordaro, indagato dalla Procura di Termini Imerese per voto di scambio, sostiene che ci sia stato un errore da parte dei magistrati, quantomeno rispetto al suo casellario giudiziario. Alla fine dell’avviso di chiusura indagini, infatti, si sottolinea infatti che a Salvatore Cordaro va aggiunta «la recidiva generica». Cioè il fatto di essere già stato condannato, quindi con dei precedenti. «Il mio casellario giudiziario è pulito – risponde l’assessore in una conferenza stampa convocata nel suo studio legale di Palermo – quello citato dalla Procura è di un mio omonimo, nato il mio stesso giorno ma nel 1971 (l’assessore è del 1967 ndr). Io – continua – in questa indagine sono il soggetto più esposto politicamente e mediaticamente. Quel riferimento alla recidiva significa che Musumeci avrebbe messo in giunta un soggetto con precedenti. Sono preoccupato, nella vita sono un avvocato e nella mia carriera non mi è mai capitato un errore così macroscopico. La recidiva è una delle cause che possono portare alla custodia cautelare e all’idea rabbrividisco».
L’assessore al Territorio viene coinvolto nel filone di indagini che riguardano le elezioni a Termini Imerese. Secondo la Procura, avrebbe fatto da mediatore, insieme all’avvocato Vito Patanella, per assicurare posti di lavoro in cambio del voto elettorale di Rio Agostino e dei suoi familiari e conoscenti a favore del sindaco di Termini Francesco Giunta. In particolare «Cordaro Salvatore, detto Totò, sia prima che dopo l’elezione di Giunta Francesco, più volte assicurava a Rio Agostino il mantenimento della suddetta promessa di assunzione».
«Entreremo nel merito della vicenda non appena avremo le carte – si difende l’esponente della giunta Musumeci – Posso dire di conoscere Patanella a Giunta, ma non ho idea di chi siano Rio e tutti gli altri. Parliamo di elezioni a cui io non ho preso parte. E poi – aggiunge – tra le carte si parla di Salvatore Cordaro detto Totó, sapete tutti che io sono Toto (senza accento ndr)». Cordaro annuncia di volersi mettere a disposizione dei magistrati nelle prossime settimane per chiarire la sua posizione. «Scambio di persona? Questo non lo posso dire. Ma stando così le cose, alla luce di questa grossolana svista, non posso escluderlo».