Gela, nuovo trasferimento per il mercato L’imprenditore? Accusato di turbativa d’asta

Un mercato da anni in cerca di collocazione. Ma che, quando sembra trovarla, inciampa su una tegola politico-giudiziaria. Succede a Gela, 75mila abitanti, quinta città siciliana ed uno dei mercati più grandi d’Italia. A occuparsi della nuova collocazione dell’area mercatale – dall’attuale Acropoli, accanto al lungomare, a via Settefarine – sarà Ignazio Missud: imprenditore edile scelto dall’amministrazione con un regolare bando ma rinviato a giudizio per turbativa d’asta nel processo Octopus. Il suo legale? L’assessore all’Urbanistica del Comune gelese e avvocato penalista Giuseppe D’Aleo. Uno scandalo, secondo l’ex sindaco e candidato alla guida della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Tutto in regola ribatte invece l’attuale primo cittadino Angelo Fasulo, in quota Pd, avvocato civilista che al ballottaggio di due anni fa sconfisse il compagno di partito più quotato Calogero Lillo Speziale. «Panacea di ogni male», «problema risolto definitivamente», «una soluzione che i cittadini gradiranno» definivano soddisfatti la nuova scelta gli amministratori. Ma la futura area mercatale ha anche qualche altro neo: costa 100mila euro ogni sei mesi ed è agricola anziché commerciale, come prevede la legge.

Un grattacapo, quello della posizione del mercato gelese, che va avanti da tempo, irrisolto. E di cui né il due volte sindaco Crocetta né il commissario prefettizio Rosolino Greco – reggente del governo della città per pochi mesi, non appena Crocetta fu eletto parlamentare europeo – sono riusciti a venire a capo. Il mercato cittadino ha infatti caratteristiche peculiari, come conferma la Polizia municipale: oltre 400 ambulanti, spesso abusivi, che non rilasciano nemmeno gli scontrini. «A Gela non c’è controllo sul mercato, che rimane ingestibile – dice Emilio Giudice del Coordinamento territori sostenibili e direttore della riserva naturale del Biviere – Bisognerebbe ridurre il numero degli ambulanti e migliorare la qualità». Un caos che nessuno sembra volere sotto casa. Il primo obbligato spostamento fu dovuto alla presenza del nuovo Tribunale. In quelle vie, per anni, si erano insediate bancarelle e merci spesso contraffatte, ma che continuassero a bivaccare proprio accanto al palazzo di giustizia non pareva il caso. Così l’allora sindaco Rosario Crocetta lavora ad una nuova ubicazione in via Madonna del Rosario, nei pressi della stazione. Ma non fa in tempo a vedere la propria creatura che vola a Bruxelles. La patata bollente passa nelle mani del commissario prefettizio che, pur di non gravare sul disastrato bilancio comunale, opta per una scelta a costo zero: la zona industriale, lungo la statale che collega Gela a Catania. Che però scontenta i cittadini: troppo lontano, rimarrà deserto. In attesa di una sistemazione definitiva, il mercato viene quindi collocato nei pressi dell’Acropoli. Nel frattempo si discute di possibili soluzioni.

Viene scartato il parco di Montelungo, dopo l’opposizione del gruppo Difesa dell’ambiente e del territorio a una mutazione dell’area «da zona a verde pubblico a frazione dedicata, esclusivamente, al mercato settimanale», spiega uno dei portavoce, Saverio Di Blasi. Scartata anche la zona di Marchitello, scelta non condivisa dall’assessore all’Urbanistica Giuseppe D’Aleo (Mpa) tanto da paventare le dimissioni. Minaccia poi rientrata. Si arriva così a oggi e all’ordinanza del sindaco Fasulo che trasferisce ancora una volta il mercato. Tutti d’amore e d’accordo? Manco per idea. Si scopre che l’imprenditore Ignazio Missud, proprietario del terreno dove sarà a breve insediato il mercato, è stato rinviato a giudizio per turbativa d’asta nel processo Octopus. E che l’avvocato difensore di Missud è proprio l’assessore D’Aleo. L’ex mentore di Angelo Fasulo, ora ai ferri corti, Rosario Crocetta non ci sta. «In quel procedimento il Comune è parte civile – dichiara l’ex sindaco – e D’Aleo, divenuto assessore, per opportunità avrebbe dovuto lasciare ad altri la difesa di Missud. Quando ero io sindaco non si facevano contratti a ditte sotto processo per turbativa d’asta». Il giornale La Sicilia pubblica la risposta di Angelo Fasulo: «Le regole che abbiamo creato sui contratti per evitare infiltrazioni mafiose nel caso di Missud e dell’area mercatale le abbiamo rispettate tutte. Altra questione – continua – riguarda l’opportunità che un assessore che è avvocato firmi una qualsiasi delibera che riguardi un suo cliente. Sono scelte che spettano alla persona». Tutto concluso? Non proprio.

A guardare il piano regolatore generale del 2010 firmato dall’architetto Leonardo Urbani e adottato dal Comune di Gela – in attesa della Vas, la Valutazione Ambientale Strategica – si scopre che l’area intorno a via Settefarine è interamente agricola. Compreso il terreno di Missud dove a breve verrà spostato il mercato. Ma la legge prevede che la zona mercatale sorga in un’area commerciale, dove dovrebbero essere garantiti i servizi igienici e la fornitura di luce e acqua. L’area scelta dall’amministrazione invece non è minimamente attrezzata, tanto che gli ambulanti dovranno alternarsi tra loro. Ed ecco che la soluzione del Comune di Gela da definitiva diventa nuovamente provvisoria. Un’altra volta, ancora una volta.

[Foto di Michele il siciliano]


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Il Comune gelese ha scelto Ignazio Missud, imprenditore imputato nel processo Octopus, per la realizzazione della nuova area mercatale. Costo previsto: 100mila euro ogni sei mesi, per una zona che risulta agricola e non commerciale, come prevede invece la legge. L'ex sindaco Rosario Crocetta non ci sta:  «In quel processo l'amministrazione è parte civile». Ma il legale dell'imprenditore è proprio l'assessore all'Urbanistica dello stesso Comune

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