Corrado Bonfanti, primo cittadino di Noto, ha annunciato l'adesione al partito di Berlusconi suscitando lo stupore di molti per il fatto di amministrare in coalizione con il Pd. Il diretto interessato difende la scelta, mentre tra i dem a taccuino chiuso si avanzano ipotesi diverse
Il sindaco sostenuto dal Pd passa a Forza Italia «Opportunismo? Vado in un partito in difficoltà»
«Opportunismo? Vado in un partito che di certo non vive il suo momento migliore, la definirei piuttosto una grande scommessa». Dopo l’annuncio di ingresso in Forza Italia, Corrado Bonfanti, l’etichetta di voltagabbana non l’accetta. Il sindaco di Noto, che da anni amministra grazie anche al sostegno del Partito democratico, si è affrettato a ricordare ad addetti ai lavori e non come finora non fosse iscritto ad alcun partito. Compreso il Pd. «Per favore non parlatemi di casacche, perché non ne ho mai avuta nessuna e quindi di certo non potrei cambiarla adesso – commenta il diretto interessato a MeridioNews -. La mia scelta è figlia della coerenza, sono un moderato e di idee vicine al centrodestra».
Per il primo cittadino netino, che nel 2016 è stato riconfermato alla guida dell’amministrazione comunale, l’adesione a Forza Italia arriva in una fase in cui il partito vede il ritorno in campo del fondatore Silvio Berlusconi, prossimo alla candidatura alle Europee a 82 anni. «La decisione di rimettersi in gioco non può che essere apprezzata – continua Bonfanti -. Chiaro è che suggerisce anche altro tipo di riflessioni, a partire dal fatto che in questi anni non si è creato quel ricambio interno a garantire una nuova leadership che regga sul lungo periodo». Discorsi che da nuovo arrivato Bonfanti schiva, tirandosi fuori da qualsiasi ragionamento tattico per il prossimo futuro. «Non mi candido alle Europee e non penso neanche ad altro», replica quando gli si mette davanti l’ipotesi di possibili cambiamenti negli equilibri di governo a Roma, in seguito al voto della prossima primavera. «Credo che il governo M5s-Lega continuerà ancora per un altro po’, ma comunque la mia scelta nasce soltanto dalla voglia di rafforzare una forza politica lontana dai populismi, in un momento in cui tutti sembrano prenderne le distanze».
Mentre il prossimo futuro potrebbe portare alla necessità di rivedere la composizione della giunta comunale – con il vicesindaco Corrado Frasca che sarebbe in procinto di dimettersi così come il consigliere dem Salvatore Valvo è pronto a passare all’opposizione – tra i dem il sentimento più diffuso è lo stupore. E a taccuino chiuso non mancano le interpretazioni. «Manca poco alla campagna elettorale e quello che accadrà dopo non si sa. Evidentemente ha ritenuto che un riposizionamento dentro al centrodestra potrebbe tornargli più utile», chiosa un esponente nazionale.
C’è tuttavia anche chi, pur non slegando la scelta da motivazioni politiche, come la possibilità di ritagliarsi un posto nelle liste di centrodestra per le future Politiche, ricorda un episodio accaduto qualche mese fa: la foto che ritrae Bonfanti vicino all’esponente del clan Trigila Rino Albergo. «Sono e resto un uomo delle istituzioni – disse in quell’occasione il sindaco – Quell’incontro è avvenuto in piazza, accanto al monumento ai Caduti. E pur non avendone memoria precisa immagino che, come decine di altri cittadini, mi abbia fermato per temi relativi alle sue attività, tipo suolo pubblico o simili».
«Quello scatto – ricorda uno di quelli che in questi anni è stato più vicino a Bonfanti – per molti andava contestualizzato e ha spinto i responsabili locali del Pd a spiegare come fosse avventato fare deduzioni da una foto. Quell’intervento però è stato censurato dal responsabile nazionale legalità del partito, Giuseppe Antoci. Una vicenda che ha suscitato amarezza nel sindaco e che – conclude l’esponente dem – potrebbe avere inciso nella scelta di accasarsi altrove».