Nonostante siano state le stesse associazioni di categoria a chiedere di togliere la corsia preferenziale perché «creava equivoci», sulla percorribilità del tratto c'è ancora molta confusione. L'accesso alle bici è consentito, con l'obbligo di dare precedenza a chi va a piedi
Via Maqueda, cancellata la pista ma non le incomprensioni «Ciclisti e pedoni devono convivere nel rispetto reciproco»
Dopo tavoli tecnici e confronti serrati, alla fine poche settimane fa è stata cancellata la pista ciclabile di via Maqueda. Una decisione presa soprattutto con il benestare delle associazioni di categoria, per non creare equivoci in merito alla possibilità di utilizzare la pista solo nelle ore mattutine. Non sono state poche infatti le tensioni sorte tra ciclisti e pedoni per l’utilizzo, a volte inappropriato, della corsia riservata. Da un lato si sono verificati casi in cui veniva percorsa in orari non previsti, dall’altra le persone camminavano anche nell’area dedicata al transito delle bici, quando non sarebbe stato consentito farlo. Questa situazione ha provocato quindi delle incomprensioni reciproche che non sono sparite con la cancellazione della pista.
Non tutti i cittadini sanno infatti che con il provvedimento eseguito nei giorni scorsi non è stato vietato l’ingresso dei ciclisti in via Maqueda, è stata solo tolta loro la corsia preferenziale dalle 7 alle 10 del mattino. «Abbiamo chiesto di togliere la pista ciclabile perché creava solo difficoltà, il fatto che fosse aperta in determinati orari della mattina creava degli equivoci – dice la presidente di Fiab Chiara Minì – perché si tratta di un’area pedonale, che può essere percorsa tranquillamente dai ciclisti. Prima dopo le 10 non la potevano usare e dovevano andare in promiscuo. Prima i pedoni si arrabbiavano e i ciclisti non lo capivano. Tanto valeva toglierla, creava litigi. Sono in tanti quelli che non conoscono le ragioni per le quali è stata cancellata: c’è chi diceva “è stata tolta perché i ciclisti sono maleducati” oppure “è stata tolta quindi ora la strada è interdetta ai ciclisti” ma si tratta di cose che non corrispondono alla realtà. Sì ci sono dei ciclisti maleducati, non voglio difenderli, ma a volte si lamentano gli stessi cittadini che poi parcheggiano sul marciapiede».
L’ordinanza stabilisce che si tratta di un’area Ztl dove di base, se non espressamente vietato dal provvedimento, possono circolare pedoni e veicoli a trazione umana. È consentito quindi il passaggio delle bici. D’altro canto capita che i ciclisti percorrano ancora il tratto di strada come se la pista non fosse mai stata cancellata, in quanto ancora visibile nonostante l’intervento. Per farla sparire del tutto l’area dovrebbe essere probabilmente riasfaltata. «Attiene al fatto che cittadini e ciclisti convivano nel rispetto reciproco in un’area dove devono coesistere entrambi in modo civile» dice il comandante dei vigili Gabriele Marchese che smentisce quanti avevano segnalato interventi della municipale nel bloccare i ciclisti: «Non mi risulta che siano state elevate contravvenzioni nell’area», conclude.
Si tratta quindi di fare chiarezza su una situazione generale, quella delle piste ciclabili a Palermo, che è ancora in via di definizione. Tempo fa si era parlato di crearne una in via Roma ma ancora è tutto fermo e il progetto, trattandosi di uno degli assi centrali di Palermo, deve passare al vaglio del Consiglio comunale. «Tra l’altro, per il momento, avrà carattere temporaneo – spiega ancora Minì – perché nell’arco di due anni devono essere aperti i cantieri per il tram. Ad oggi infatti si parla di tracciare la segnaletica e mettere dei cordoli, un progetto low cost, con materiale facilmente smontabile e poi riutilizzabile».