Lo scontro tra il sindaco di Palermo e il ministro degli Interni si arricchisce di un nuovo episodio, a distanza di poche ore dagli ultimi reciproci attacchi. «Governo o parlamento devono prima trovare una soluzione, così poi potremo abbatterle»
«Le ville confiscate di cui parla Salvini sono abusive» Orlando: «Entro i 150 metri dalla costa, vanno sanate»
Ormai è una saga. Orlando contro Salvini, il sindaco di Palermo contro il ministro degli Interni (e segretario della Lega), si arricchisce ogni giorno (a volte anche meno) di nuovi capitoli. L’ultimo episodio in tal senso è clamoroso: le tre ville confiscate alla mafia che il vicepremier ha annunciato ieri di volere riconsegnare di persona ai cittadini di Palermo sarebbero abusive. Lo hanno accertato gli uffici del Comune di Palermo, secondo cui in base all’attuale legislazione andrebbero abbattute perché si trovano entro i 150 metri dalla costa.
«Siamo disponibili a farci carico di queste ville – dice all’Ansa il sindaco Leoluca Orlando – ma il governo o il parlamento devono prima trovare una soluzione che permetta di sanarle: così potremmo solo abbatterle». Adesso si attende la replica del ministro, ovviamente via social. La vicenda in questione riguarda tre ville confiscate alla famiglia mafiosa Lo Cicero nel 2013, che la giunta comunale di Palermo ha deciso di destinare ad attività sociali. In particolare, una villa, in collaborazione con l’Asp dovrebbe essere destinata a servizi per cittadini con autismo; una villa dovrebbe diventare la casa del volontariato affidata al Cesvop – Centro Servizi per il Volontariato di Palermo; una terza villa dovrebbe diventare la sede della Consulta comunale per la Pace.
È l’assessore Giuseppe Mattina a chiarisce la possibilità, decisa dalla giunta a novembre, che le tre ville confiscate alla mafia siano destinate ad attività sociali. «Se dobbiamo prendere della case soltanto per abbatterle – prosegue l’assessore – si tratterebbe soltanto di una inutile perdita di tempo e risorse economiche».