Antonio Di Stefano e Pietro Vittorio, che si trovano detenuti nel carcere Bicocca, hanno ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare dal giudice per le indagini preliminari. I due avrebbe costretto gli imprenditori al versamento periodico di somme di denaro
Mascalucia, estorsione mafiosa a un commerciante Pizzo chiesto per favorire clan Santapaola-Ercolano
Estorsione continuata pluriaggravata anche dal metodo mafioso. Di questo sono accusati i due catanesi Antonio Di Stefano e Pietro Vittorio (entrambi classe 1978), che questa mattina, dopo indagini coordinate dalla procura distrettuale di
Catania ed effettuate dai carabinieri della compagnia di
Gravina di Catania, hanno ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale etneo.
Entrambi gli indagati si trovano già detenuti nel carcere Bicocca di Catania reati dello stesso tipo. Da ulteriori indagini è emerso che i due sarebbe stati gli autori di due episodi di estorsione commessi in danno di attività commerciali di Mascalucia avvalendosi di condizioni di
assoggettamento e intimidazione delle vittime agendo in nome dell’associazione di
tipo mafioso storicamente denominata
clan Santapaola-Ercolano gruppo di Lineri, in quanto appartenenti all’associazione criminale.
Di Stefano e Vittorio avrebbero costretto un commerciante di Mascalucia al versamento
periodico di una somma di denaro in contanti. La
richiesta del pizzo, tramite costrizione psicologica, sarebbe stata fatta con l’univoca finalità di agevolare il clan
mafioso di appartenenza. I risultati delle attività di osservazione, pedinamento, monitoraggio e dell’analisi delle telecamere di videosorveglianza della zona sono state corroborate dalla collaborazione delle vittime che hanno confermato le ipotesi accusatorie.