Unict, una mensa per 70mila studenti Bando da 10milioni per rinnovare le strutture

La mensa centro, meglio nota come mensa Oberdan per la via in cui si trova, è chiusa. Dal 10 aprile scorso, dopo le vacanze pasquali, si è ritenuto di non aprire per carenze strutturali. Continuano dunque a diminuire i servizi per gli oltre 70mila studenti universitari iscritti all’ateneo catanese. «Non possiamo prenderci più la responsabilità di tenerla aperta» afferma Giuseppe Pignataro, responsabile delle mense e delle residenze all’Ersu di Catania. Il problema è vecchio. Già nel 2009 la struttura era stata chiusa per gli stessi problemi, ma furono fatti dei lavori ad alcuni pilastri per renderli più solidi. «Erano ridotti al fil di ferro» racconta Pignataro. Ed in effetti, un nostro sopralluogo nel luglio di quell’anno, mostrava come i pilastri fossero davvero in cattive condizioni e addirittura erano aiutati a reggere il peso della struttura da una serie di tondini rossi in ferro, come testimoniano le immagini.

Dopo l’intervento fu riaperta parte della mensa, meno della metà e soltanto con il servizio pizzeria, gli altri pasti venivano portati dalla ditta Cascina Global Service Srl di Pedara. «Fu data l’autorizzazione dal nostro ufficio tecnico per due mesi, poi il problema non fu più evidenziato fino ad oggi quando il presidente (Gianni Silvia, ndr) ne ha deciso la chiusura» continua Pignataro. Recentemente è stata fatta una ricognizione di tutte le strutture dell’Ersu e seppur il problema alla Centro non sembra essere peggiorato negli anni, la struttura rimane precaria e in una terra di terremoti come quella etnea la situazione potrebbe diventare disastrosa. «Non c’è pericolo di collasso come nel 2009, ma non possiamo più rimandare la chiusura. Se dovesse succedere qualcosa, al di là della responsabilità penale, non ci dormirei la notte e non solo io» afferma il responsabile delle mense.

L’unico luogo dedicato ai pasti per gli studenti dell’università di Catania, dunque, rimane la mensa della Cittadella, lontana dal polo umanistico in centro città. Anche quest’ultima, peraltro, non funziona a pieno regime (potrebbe fornire fino a 5mila pasti) e non è dotata di un centro cottura adeguato. Dall’Ersu però rassicurano che una soluzione si sta cercando. «Il Consiglio d’amministrazione ha votato un atto d’indirizzo per verificare la possibilità di distribuire i pasti, in via del tutto eccezionale, nella sala studio della residenza centro e al contempo stiamo cercando una sala da affittare nel perimetro del centro città» spiega Giuseppe Pignataro.  Per quanto riguarda l’utilizzo della sala studio sono stati forniti all’Asp (azienda sanitaria provinciale) i documenti richiesti e si è in attesa del responso. Per la ricerca della sala, invece, è stata avviata una gara di pochi giorni per una trattativa privata che si è appena conclusa. «Entro due o tre giorni avremo la valutazione del nostro ufficio tecnico riguardo a sei proposte arrivate per poter procedere poi all’affitto che rimarrà fino a completamento dei lavori di ripristino» dichiara ancora il responsabile.

Per avere strutture stabili e mense efficienti, occorrerà prima di tutto attendere la conclusione della gara d’appalto. Per circa 10 milioni di euro prevede la rimodulazione dell’intero servizio mense in tutte le strutture, la messa in sicurezza delle strutture stesse, nonché l’acquisto di tutti i macchinari che servono perché quelli esistenti sono ormai trentennali. Il prossimo 20 aprile scade il termine di presentazione dell’offerta, in busta chiusa, da parte delle ditte interessate; dopo di che l’ente ha 180 giorni perché la commissione di esperti valuti la situazione e, come afferma Giuseppe Pignataro, «se tutto procede nel migliore dei modi entro luglio dovremmo avere finito la procedura e avviare il tutto per l’anno accademico 2012/2013». Non rimane che ben sperare e intanto portarsi un panino da casa.


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Dal 10 aprile la mensa universitaria "Centro" ha chiuso per gravi carenze strutturali. Del resto, un nostro video del 2009 testimoniava la pericolosità di quell'ala dell'edificio di via Oberdan. Dopo alcuni lavori, la situazione non è migliorata. Ora si cerca una soluzione provvisoria tra pasti serviti in aula studio e sale in affitto, mentre è stata indetta una gara d'appalto (scadenza 20 aprile) per mettere in sicurezza tutte le strutture. L'Ersu: «Pronti a iniziare coi lavori entro l'anno accademico»

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