Crisi Cmc, primi effetti sulla Bolognetta-Lercara Sindacati: «Rischio sospensione per 130 operai»

Si cominciano a sentire anche a Palermo gli effetti della crisi che ha investito la Cmc di Ravenna, che nei giorni scorsi ha depositato in Tribunale un’istanza di concordato preventivo per la ristrutturazione del debito. I primi segnali negativi sono giunti a una delle sue controllate, la Bolognetta Scpa, che ha in corso il cantiere della Bolognetta-Lercara sulla Palermo-Agrigento. A partire dal 17 dicembre l’azienda vuole sospendere i 130 dipendenti, mettendoli in ferie obbligate. In Sicilia, dove la Cmc gestisce opere che valgono circa due 2 miliardi, tra cui il primo lotto della Caltanissetta-Agrigento e la metropolitana di Catania, sono a rischio più di mille lavoratori. 

Oggi nei locali del centro operativo dell’impresa, sulla Bolognetta-Lercara, si è svolta un’assemblea dei lavoratori con i sindacati degli edili di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Si è stabilito che il 13 dicembre ci sarà una manifestazione lungo la statale, nei pressi dello svincolo di Villafrati. I sindacati chiedono l’adesione dei sindaci del circondario e dei lavoratori di tutto l’indotto collegato all’appalto. E hanno spedito una lettera all’assessore alle Infrastrutture, per avviare un confronto con Anas e con l’impresa. Netto il no dei sindacati degli edili alla sospensione dei lavoratori. «Non accettiamo la richiesta. I lavoratori non hanno più ferie da smaltire. E, soprattutto, si tratta di una sospensione al buio, senza la certezza di tornare al lavoro», insorgono i segretari provinciali di Fillea, Filca, Feneal Ignazio Baudo, Filippo Ancona e Francesco Piastra. 

Per i sindacati, ci sarebbero tutte le condizioni per continuare i lavori dal momento che, allo stato attuale, la società Bolognetta Scpa, di cui la Cmc detiene l’80 per cento delle quote (il 20 per cento appartiene al consorzio Integra), non è stata assoggettata alla procedura del concordato. «Questo cantiere ha ancora autonomia e grosse potenzialità: l’Anas ha da poco contrattualizzato la perizia di variante da 60 milioni di euro, che si aggiungono ai 40 milioni di lavori residui già finanziati – aggiungono Baudo, Ancona e Piastra – Esistono le condizioni per tutelare i lavoratori con il ricorso agli ammortizzatori sociali, dal momento che per le opere oggetto della variante è pendente un nulla osta del ministero dell’Ambiente. Bisogna trovare una soluzione per dare continuità al cantiere e per recuperare anche i lavoratori delle aziende affidatarie. La piena attività può garantire un’occupazione a circa 400 lavoratori».ù

«Per noi – aggiungono Baudo, Ancona e Piastra – opere come la Bolognetta-Lercara, o le altre opere che la Cmc sta realizzando nel territorio siciliano, equivalgono con le dovute proporzioni quelle del Nord come il terzo valico e la Tav. Sono opere strategiche per il territorio, per l’occupazione e per il tessuto imprenditoriale locale, che altrimenti rischia un definitivo tracollo. Occorre il coinvolgimento del governo nazionale, del ministero dello Sviluppo economico e del ministero delle Infrastrutture, per attivare un tavolo per il superamento della crisi». Sull’opera, il ministro alle Infrastrutture Toninelli, recandosi in visita a Lercara il 21 novembre scorso, aveva assunto l’impegno a monitorare il cantiere e a intervenire nella gestione della pesante crisi del settore.


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