A Catenanuova, vicino ai terreni su cui si vorrebbe realizzare un mega-impianto per i rifiuti, si è svolto un consiglio comunale. Per ora la giunta regionale resta dietro le quinte. «Nessuno mi ha chiamato», dice l'attivista destinatario di un'intimidazione
Centuripe, silenzio del governo sulla discarica Oikos Ditta: «Ai cittadini spiegheremo bontà della proposta»
«Non c’è stata occasione di parlarne, le tragedie degli ultimi giorni a causa del maltempo hanno assorbito tutte le attenzioni». È questa la tesi che circola negli entourage del governo Musumeci in merito al silenzio che per ora, ai piani alti della Regione, ha accompagnato la vicenda legata al progetto presentato da Oikos al Comune di Centuripe, per la realizzazione di un maxi-impianto per il trattamento dei rifiuti, specialmente quelli indifferenziati. A occuparsi del tema, invece, sono stati i cittadini dei centri dell’Ennese maggiormente interessati dal sito che la famiglia Proto vorrebbe realizzare su centinaia di ettari, parte dei quali da acquistare dalla società Sud Agrotur srl, per i quali la Oikos ha firmato a luglio un preliminare di acquisto.
Ieri sera nell’aula consiliare di Catenanuova – centro che si trova a tre chilometri dall’area interessata – si è tenuta una seduta del consesso civico, che ha visto la partecipazione anche dei deputati regionali Claudio Fava (Cento passi) ed Elena Pagana (M5s). «Noi non dobbiamo chiedere al governo Musumeci di rassicurarci, l’ho sentito anche io dirci che entro il 31 dicembre arriverà un piano regionale dei rifiuti – ha detto Fava -. Ma a prescindere da ciò, pretendo che immediatamente ci sia un atto politico chiaro, in cui si dica che non ci saranno più maxi discariche. Voglio che Musumeci dica che le indicazioni politiche date in questi anni sono in rotta di collisione con quello che sta accadendo qui». Parole, quelle del presidente della commissione regionale antimafia, che si sommano a quelle espresse all’indomani dell’articolo pubblicato da MeridioNews, in cui vengono descritti i dettagli della relazione tecnica presentata da Oikos.
In entrambe le occasioni, però, nessuna risposta è arrivata dai vertici della giunta. Né dal governatore Nello Musumeci né dall’assessore ai Rifiuti Alberto Pierobon. Al silenzio sui dettagli del progetto – per alcuni motivato dal fatto che la relazione per il momento è stata soltanto inviata al Comune di Centuripe, il cui consiglio comunale sarà chiamato a votare una variante al piano regolatore per i terreni acquistati da Oikos – si è aggiunto nelle ultime 48 ore il silenzio su quanto accaduto al presidente del locale comitato per l’acqua pubblica e i beni comuni. L’uomo è stato destinatario di quella che ha tutte le caratteristiche di un’intimidazione: quattro oche sgozzate, fatte ritrovare all’interno dell’automobile. Sull’episodio indagano i carabinieri. Per ora ciò che si sa è che il gesto violento è avvenuto all’indomani dell’assemblea cittadina organizzata dal comitato per discutere del progetto per la discarica. «Al momento ho ricevuto la solidarietà dei miei concittadini e di molti politici locali e di quelli regionali che sono venuti a visitare il territorio», chiosa Michele Sportaro a MeridioNews, sottolineando come il proprio interesse sia quello di mantenere l’attenzione sul progetto.
Tra gli assenti in consiglio anche il primo cittadino di Centuripe, Elio Galvagno. L’ex deputato regionale del Pd – oggi sindaco del centro ennese – dal primo momento ha dichiarato di volere aspettare di avere maggiori ragguagli sull’impatto dell’impianto proposto da Oikos, prima di dare un parere. «Non ero presente a Catenanuova perché ho saputo poco prima dell’inizio che l’incontro si sarebbe tenuto ieri – commenta Galvagno -. In ogni caso ribadisco che il mio interesse è tutelare il territorio, ma senza speculazioni di alcun tipo. Le persone poi sono libere di formare tutti i comitati che vogliono». Sui fatti accaduti a Sportaro: «Sono cose che dispiacciono e che non dovrebbero mai accadere. Se gli ho telefonato? No, ma viviamo in un paese piccolo, la solidarietà si esprime di presenza e al momento non ho avuto modo di incontrarlo», aggiunge.
A intervenire sulla vicenda è invece proprio Oikos che, con una nota, prende le distanze dall’episodio di cronaca. «Il nome della Oikos non può certamente essere accostato a qualsivoglia fenomeno di violenza, al contrario, condanna fermamente ogni forma di violenza, compreso il vile atto intimidatorio subito dal signor Sportaro – si legge nel comunicato -. Il consiglio di amministrazione e l’intera compagine sociale, auspicando che i responsabili di tale gesto così barbaro vengano immediatamente individuati e assicurati alla giustizia, confermano, quindi, la massima solidarietà per i fatti accaduti ma, al tempo stesso, ne prendono le distanze». Da parte della società catanese arriva poi un invito alle popolazioni ad aprire un dialogo, in vista della presentazione della richiesta di autorizzazione alla Regione. «La Oikos sarebbe lieta di aprire un confronto con la popolazione e di condividere i contenuti della propria proposta progettuale, per illustrare – conclude la nota – la bontà della stessa».