I giovani che cercano spazio dentro al centrodestra Tra migranti, ricambio generazionale e le Europee

Guardano al futuro con ottimismo, credono nella libera impresa e sono contrari al «populismo del reddito di cittadinanza», ripongono grande fiducia nel governo regionale guidato da Nello Musumeci, mentre strizzano l’occhio a Salvini. Tutti si dicono pronti a fare il possibile per riunire i partiti in un’unica alleanza a livello nazionale, proprio come avviene nell’Isola. Sono i giovani del centrodestra siciliano, che militano nelle rispettive giovanili, dalla Lega a Fratelli d’Italia, passando per Forza Italia e i popolari. Che, entro i confini dell’Isola e con le dovute differenze, stanno tutti assieme sulla stessa barca, guidata da Musumeci e che sperano che questa unità regionale possa fare da volano a livello nazionale. «Questo governo nazionale a trazione gialloverde – dice Domenico Bonanno, coordinatore dei giovani di Diventerà Bellissima nel Palermitano – mi pare che sia un esperimento sul finire, per via delle troppe divergenze. E non nascondo che vedo diversi margini per ricucire il centrodestra. Certo, la vedo dalla prospettiva siciliana, dove il processo è stato favorito da una figura coerente e di garanzia come quella di Musumeci, ma a livello nazionale intravedo diversi segnali di disgelo».

La fine del governo gialloverde e un ritorno al centrodestra unito è auspicio di molti, tra le file azzurre, anche se c’è chi si dice non completamente soddisfatto dall’operato del governatore. È il caso di Gabriele Amore, 36enne responsabile del tesseramento leghista in provincia di Ragusa, secondo cui «è vero che Musumeci sta cercando di migliorare tante situazioni che prima non venivano neanche considerate, dall’edilizia scolastica fino al consorzio autostrade, ma forse sul fronte dell’immigrazione potrebbe essere più coraggioso, più fermo. Invece mi pare che, complice anche questa maggioranza ballerina, nei confronti dell’immigrazione abbia un temperamento troppo timido». Secondo Amore, sul tema dei porti chiusi Musumeci avrebbe potuto «usare lo statuto speciale per chiedere la nomina a commissario e i relativi poteri straordinari, ma capisco bene che non voleva rompere con alcuni pezzi della maggioranza».

Un punto rispetto al quale a replicare è Bonanno, che ricorda invece come Musumeci nei giorni della Diciotti abbia parlato di «fratelli migranti»: insomma, secondo il giovane di Diventerà Bellissima il tema in quel caso non sarebbero stati i delicati equilibri nella maggioranza, ma proprio una linea voluta e tenuta dal governatore. «L’integrazione per noi – aggiunge Bonanno – è un valore non negoziabile. Certo, c’è un problema che va affrontato, preferibilmente intervenendo direttamente in Africa. Ma non possiamo permetterci di guardare a queste persone dimenticando che siano persone».

E mentre Alberto Di Benedetto (Fratelli d’Italia) si dice convinto che «l’Europa dovrebbe mettere in campo un blocco navale al largo delle coste libiche» per fermare le tratte in mare, è da Forza Italia, invece, che diversi giovani dicono che quella di Salvini è una linea troppo dura. «Certo – ammette Valeria Sapienza (Forza Italia) – è chiaro che questo fenomeno aveva bisogno di un freno, soprattutto guardando alla condizione in cui eravamo fino a qualche mese fa. Berlusconi aveva agito sulle coste libiche, ma lasciarli in mare no». La sfuriata di Gianfranco Micciché che dà dello stronzo a Matteo Salvini? «Ho pensato che il presidente dell’Assemblea – ammette Antonio Montemagno (Fi) – avrebbe dovuto usare altri toni, ma è stato giusto, con la vita della gente non si scherza. La vicenda della Diciotti doveva essere gestita diversamente».

Insomma, se sul presente i pareri sono spesso discordi, guardando al prossimo futuro, a cominciare dall’appuntamento elettorale delle Europee nessuno, al momento, si dice preoccupato dalla cosa blu, la lista a cui Diventerà Bellissima sta lavorando insieme alla Lega. Secondo Francesco Vozza «c’è sicuramente un dialogo interessante tra le due forze politiche, speriamo che questo ragionamento porti i suoi frutti in sede di elezione». Neanche da Forza Italia si dicono preoccupati: «Abbiamo il nostro elettorato, nessuno problema davanti a un patto elettorale Lega-Musumeci».

Su un tema i ragazzi del centrodestra sembrano concordi: il ricambio generazionale, «che deve essere reale – dice Teresa Leto (Fi) – non soltanto a parole». Insomma, gli spazi sono pochi e quasi sempre occupati dai soliti noti. Anche se c’è chi ammette di non essere un «estremista della rottamazione» e di preferire il merito all’anagrafe. «Gli spazi ci sono – conclude Dario Moscato, coordinatore regionale dei giovani forzisti – quando c’è gente preparata e brava che li va a conquistare. E le ultime Amministrative ne sono un valido esempio, coi tanti giovani amministratori locali eletti in Sicilia».


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