Intervista all'assessore regionale all'istruzione, Roberto Lagalla, in vista della riapertura delle scuole. E sulle Università ammette: «Stiamo mettendo in campo nuove risorse per eliminare la figura dello studente idoneo alla borsa di studio ma non assegnatario»
Scuola, ai nastri di partenza per la prima campanella «Da gennaio parte sperimentazione sul tempo pieno»
Scuola, università, disabili, vaccini. Tanti i temi all’ordine del giorno in vista del primo giorno di scuola per gli studenti siciliani, mentre dall’assessorato regionale all’Istruzione si lavora in vista del primo suono della campanella. Ne abbiamo parlato con l’assessore Roberto Lagalla che annuncia: «Già nel secondo quadrimestre potrebbe partire il tempo prolungato in alcune scuole siciliane».
Sull’edilizia scolastica il governo regionale ha cominciato a mettere in atto alcune misure, ma la strada sembra tutta in salita, a partire dal dato secondo cui 7 plessi scolastici su 10 non hanno l’agibilità.
«Resta da fare certamente tanto, sia sul piano formale che su quello sostanziale. Da una parte, infatti, bisogna lavorare perché i Comuni definiscano i percorsi di certificazione necessari a garantire la formale idoneità delle scuole. Sul piano sostanziale è in corso il programma di riqualificazione dei plessi scolastici che si svilupperà nel triennio 2018/2020. Ci sono oltre 250 milioni di euro immediatamente disponibili, per i quali abbiamo già inviato la documentazione al Ministero. Adesso siamo in attesa che dal Miur venga stilata la graduatoria degli interventi, per sapere a quali effettivamente verrà data priorità nell’Isola».
A breve le campanelle delle scuole torneranno a suonare, ma resta aperta la questione legata ai costi per il servizio di trasporto a disposizione degli studenti che devono spostarsi da un Comune all’altro.
«Anche in questo caso lo stanziamento è ancora insufficiente, ma intanto è ripreso. Abbiamo messo a disposizione 8 milioni di euro come sostegno ai Comuni che devono offrire il servizio. È il primo anno in cui vengono liberate risorse dopo molto tempo. È ancora poco, ma segna comunque un’inversione di tendenza».
Proprio qualche giorno fa l’Anffas denunciava sulle pagine di Meridionews che non si hanno ancora notizie circa l’assistenza scolastica agli studenti disabili. Tema che tecnicamente investe l’assessorato alle Politiche Sociali, ma che riguarda anche gli uffici guidati da lei.
«Sì, il fondo è gestito dall’assessorato alla Famiglia e alle Politiche Sociali, che redige un piano regionale, la cui erogazione finale spetta poi alle ex Province. Ammetto che in questa direzione ci sono dei ritardi che non stiamo sottovalutando. Non è un caso che nella legge di riforma sul diritto allo studio abbiamo previsto una cabina di regia regionale dedicata proprio all’assistenza degli studenti con diversa abilità».
A proposito, prevedete tempi celeri per l’approvazione della riforma?
«A questo punto i tempi sono tutti ad appannaggio del calendario dell’Assemblea. Abbiamo approvato il ddl in giunta e mi auguro che alla ripresa dei lavori dell’Ars si possa dare priorità a questa riforma».
Ad ogni inizio di anno scolastico in Sicilia si torna a parlare di tempo pieno nelle scuole. Ci sono presidi, è il caso di quello della Livio Tempesta a San Cristoforo ma non solo, che da anni chiedono il tempo prolungato per i loro ragazzi. Ci sono novità all’orizzonte?
«Stiamo lavorando a un progetto sperimentale col Miur e speriamo di sottoscrivere un protocollo d’intesa entro ottobre, con l’obiettivo di far partire una prima sperimentazione già a inizio del secondo quadrimestre di questo anno scolastico».
Può anticipare qualcosa?
«Siamo in fase di interlocuzione col Ministero. Stiamo ragionando sul doppio filone della disponibilità delle strutture e delle risorse economiche che saranno messe a disposizione, tanto dalla Regione quanto dal Miur».
Per quanto riguarda invece l’insegnamento del dialetto siciliano?
«È al lavoro una commissione presieduta dal professor Giovanni Ruffino. Entro ottobre la commissione elaborerà una proposta che non riguarda soltanto il dialetto, ma una proposta culturale per valorizzazione l’identità siciliana nelle nostre scuole».
Il prossimo 10 settembre scadranno i termini per presentare le richieste di borse di studio negli Atenei siciliani. Riuscirete ad eliminare la figura dell’idoneo non assegnatario?
«L’obiettivo è quello, stiamo lavorando per cercare di dare copertura a tutte le istanze. Si pensi che in Sicilia si sono toccati picchi anche del 35 per cento di assegnazione di borse rispetto alle domande ritenute idonee, quest’anno puntiamo a circa il 95 per cento».
Vaccini. Torna l’obbligo per le famiglie, ma resta il caos di chi ha presentato le autocertificazioni. Serve un controllo sui controllori?
«I dirigenti scolastici sono autonomi e responsabili rispetto a questo adempimento. Non credo che ci sia bisogno di controllare i controllori, che hanno la responsabilità sia personale che professionale delle certificazioni che hanno accettato».