Con il passaggio della Sicilia al digitale e la distribuzione delle frequenze, la piccola tv antimafia di Partinico rischia di chiudere. Stamattina la dichiarazione del candidato sindaco e imprenditore Tommaso Dragotto: «Ho deciso di finanziare personalmente l'acquisto delle apparecchiature» che a CTzen precisa: «Non sono antimafioso, voglio aiutare chi me l'ha chiesto». Ma Pino racconta tutta un'altra storia
Telejato, promesse politiche d’aiuto Maniaci: «Sono tutte minchiate»
«Noi non permettiamo a nessuno di fare campagna elettorale su Telejato». Così Pino Maniaci, il conduttore della tv più piccola del mondo, a Partinico, risponde alle dichiarazioni dell’imprenditore e candidato sindaco di Palermo Tommaso Dragotto. «Telejato non deve chiudere. Ecco perché ho deciso di finanziare personalmente l’acquisto delle apparecchiature per la trasmissione in digitale dell’emittente di Pino Maniaci», diceva stamattina alle agenzie il leader del Movimento impresa Palermo e titolare dell’azienda di autonoleggio Sicily by car. «Una realtà piuttosto importante – spiega lui stesso – Se sfoglia una qualunque rivista della Windjet, la compagnia aerea catanese di Pulvirenti, ci trova la mia faccia». Con il passaggio della Sicilia al digitale e la distribuzione delle frequenze, infatti, la storica tv antimafia rischia di chiudere. Per questo, da mesi, la società civile dell’isola chiede ai cittadini aiuti e contributi. Ma senza secondi fini. «Queste, invece, sono tutte minchiate» continua Maniaci, riferendosi alle parole di Dragotto.
L’imprenditore aveva già messo le mani avanti. «Maniaci mi ha chiesto aiuto e io mi sono detto disponibile». E ancora: «C’è chi con l’antimafia ha fatto carriera, ma solo parlando spiega Questa cultura del dare qualcosa solo per ottenere qualcos’altro non è quella a cui sono abituato». Eppure, per Dragotto, antimafioso non è una definizione che gli appartiene. «Che significa? – chiede – La legge stabilisce che dobbiamo essere tutti onesti e antimafiosi. E’ normale. Poi, se mi si chiede se uno è mafioso oppure no, non lo so. Parto dal principio che puliti dovremmo esserlo tutti». E così, per il candidato sindaco, quella a favore di Telejato è solo una delle iniziative sociali in cui è coinvolto. «E non solo per la durata della campagna elettorale», sottolinea. Che finirà a maggio.
La dichiarazione d’aiuto di Dragotto è di stamattina. L’acquisto delle attrezzature ancora non si sa. «Mi ha chiamato due giorni fa e mi ha detto Ti dispiace se le compro io?. E no, certo che non mi dispiace. Ma dove sono?», racconta Maniaci. Al proprietario della piccola emittente di Partinico che la gestisce insieme alla moglie e alla figlia non va proprio giù che si speculi sul nome di Telejato. Una delle realtà antimafia più attive dell’isola, anche grazie al carisma di Maniaci, che di certo non ha peli sulla lingua. Attitudine che però gli è costata parte della sua libertà personale: il resto è tutelato dagli agenti della scorta.
[Foto di Alessio Bau]