Salvatore Pirrone, assessore ai Lavori pubblici del Comune acese, ha scritto alla Regione Siciliana per chiederle di ripristinare il finanziamento da oltre un milione di euro. Soldi che sarebbero dovuti servire per realizzare la struttura per i rifiuti in via Catusi
Centro di raccolta Acireale, Comune vuole i fondi «Ricorso contro revoca finanziamento regionale»
«Lunedì abbiamo fatto una richiesta di revoca in autotutela, affinché il direttore generale del Dipartimento acque e rifiuti di blocchi il procedimento con cui la Regione ci toglie il finanziamento per il centro comunale di raccolta». Con queste parole l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Acireale Salvatore Pirrone spiega i prossimi passi per evitare di perdere i fondi necessari alla costruzione della struttura per i rifiuti, che dovrebbe sorgere in via Catusi. Il progetto, che va avanti già da parecchi anni, era partito nel 2016 quando la Regione aveva predisposto un finanziamento da un milione e 104mila euro. Dopo un lungo iter burocratico, la realizzazione dell’opera sembrava fattibile, specie dopo l’arrivo dei documenti in Consiglio comunale. Era il 20 febbraio 2018, dopo pochi giorni veniva arrestato l’allora primo cittadino Roberto Barbagallo, coinvolto nell’inchiesta Sibilla. Una vicenda che ha causato il ritardo di questo e altri procedimenti amministrativi.
Lo scorso 20 luglio, però, la Regione revoca i fondi non solo per i ritardi, ma anche per la proprietà del terreno su cui dovrà sorgere l’opera. Un’area che avrebbe dovuto essere espropriata da parte del municipio acese. «La mancanza di proprietà del terreno era già stata evidenziata al momento del finanziamento, l’assessorato ne era a conoscenza, tanto che è stato finanziato l’esproprio – afferma Pirrone -. Quindi secondo noi non è congruente revocare il finanziamento».
L’assessore della giunta guidata dal sindaco Stefano Alì, però, non manca di sottolineare alcune passate responsabilità: «La vecchia amministrazione e gli uffici da questa guidati hanno perso parecchio tempo. Abbiamo avviato le procedure di inserimento dei vincoli nel piano regolatore, che erano scadute – aggiunge -. Appena si completa questa procedura potremmo fare l’esproprio». Il finanziamento quindi non dovrebbe andare perduto, almeno a sentire l’amministrazione, che adesso chiede 360 giorni di proroga per ultimare le opere: «C’è molta apertura da parte della Regione – continua – abbiamo già incontrato il direttore generale. Secondo noi non ci sono i motivi per la revoca e glieli abbiamo evidenziati».
È così che ad Acireale continua a tenere banco la questione dei rifiuti: al centro del dibattito pubblico non c’è solo il centro comunale di raccolta, ma anche il problema delle microdiscariche e del conferimento degli ingombranti. Su quest’ultimo punto, diversi cittadini hanno lamentato l’inefficienza del servizio di ritiro. A occuparsene è la stessa ditta Tekra, in virtù di una convenzione stipulata col Comune, che dovrebbe avere attivato un numero verde riportato sul sito o tramite il modulo presente sempre sulla pagina web della ditta. Ma, a sentire alcuni acesi, «al numero verde non risponde nessuno. E al momento di compilare il modulo sul sito, c’è un’opzione che non funziona».
«Capita che al numero verde non risponda nessuno, proprio perché l’operatore al telefono è uno soltanto e su questo abbiamo già sanzionato la ditta – replica l’assessore all’Ecologia Daniele La Rosa -. Ma il sito è accessibile e funzionante, tutti possono fare richiesta». L’assessore ammette che in questo periodo ci sono stati dei disservizi, ma assicura che le problematiche andranno risolte: «In queste due settimane di agosto alcuni funzionari sono andati in ferie e non abbiamo potuto portare avanti il servizio – continua -. Per aiutare i cittadini, già a fine settembre ci sarà la prima giornata ecologica, che ha un costo da dover coprire».