Da dicembre 2016 i buskers sperano in un provvedimento definitivo che possa dare loro indicazioni certe. Intanto la giunta Orlando prosegue con le ordinanze provvisorie. «A noi, fino a quando abbiamo la libertà di scendere in piazza e fare spettacolo, va anche bene così»
Artisti di strada, terza proroga in un anno e mezzo In attesa del regolamento del consiglio comunale
Di proroga in proroga fino al regolamento. Almeno questa è la speranza degli artisti di strada a Palermo, che da dicembre del 2016 attendono di poter svolgere il proprio lavoro in maniera certa e definita. Con l’ordinanza sindacale n°182 la giunta Orlando ha allungato i tempi di attuazione del provvedimento che dal 14 dicembre del 2016 «ha consentito lo svolgimento delle attività degli artisti di strada su tutto il territorio comunale, disciplinandone i limiti, le attività, i luoghi, nelle more del completamento e dell’approvazione di un organico testo regolamentare». Un regolamento che al momento continua a essere atteso: a discuterne sono stati gli artisti di strada con i componenti della sesta commissione consiliare. Vari incontri che però finora non hanno portato a un testo condiviso e discusso a Sala delle Aquile. Al momento infatti c’è una proposta di deliberazione, risalente al 13 giugno, che – complice il clima estivo e gli scricchiolii della maggioranza di governo – non è stata comunque portata in aula.
Così in poco più di un anno e mezzo gli artisti di strada sono andati avanti a forza di ordinanze sindacali, tutte provvisorie. Fino all’ultima che non indica neanche una data di conclusione, ma soltanto un auspicio «fino all’approvazione del predetto regolamento comunale». Dunque fa fede, ancora una volta, l’ordinanza di un anno e mezzo fa. L’attività degli artisti di strada, consentita ai soli maggiorenni, potrà ancora una volta essere esercitata nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 14.30 e dalle ore 17.00 alle ore 23.00; il sabato e prefestivi dalle ore 10.00 alle ore 14.30 e dalle ore 16.00 alle ore 24.00; per tutti i giorni festivi le attività dovranno terminare alle ore 23.00. Le esibizioni non potranno avere durata superiore ad un’ora nello stesso luogo; successivamente, per l’eventuale prosecuzione della attività, sarà necessario lo spostamento di almeno 150 metri o una pausa di un minimo di 30 minuti prima della successiva esibizione. Un’ordinanza che era arrivata dopo la protesta del movimento Libera il cappello, che aveva organizzato per le strade il funerale della libera espressione. Coi buskers che avevano ricevuto solidarietà dalla popolazione, e che continuano ad allietare grandi e piccini in un regime di precarietà perpetua.
Lo scorso 3 giugno gli artisti di strada hanno deciso di trasformare il movimento in un comitato, come annunciato sulla propria pagina Facebook, «cosi da essere ufficialmente e formalmente riconosciuti dalle istituzioni. Questo ci consentirà di avere maggiore voce e forza nel lavoro che stiamo portando avanti riguardo la regolarizzazione dell’arte di strada a Palermo». Lo scopo, tramite il dialogo con le autorità competenti, è di «effettuare proposte che possano essere vagliate dalle stesse, partecipare alla soluzione di eventuali problematiche, tutelare le condizioni lavorative degli artisti e garantire agli stessi di poter svolgere la propria professione nella legalità». Il comitato ha stilato nel frattempo un codice etico per lo svolgimento della professione, che va sottoscritto e presentato agli agenti della polizia municipale in caso di controllo (e che si può liberamente scaricare dal sito del Comune).
«Considerando che siamo ad agosto e che è tempo di vacanze per il regolamento se ne parlerà non prima di settembre – dice Mario Barnaba, artista di strada e tra i principali fautori di Libera il cappello -. Forse la rimandano perché non la considerano di importanza prioritaria, mi pare più un problema burocratico loro. Ma a noi, fino a quando abbiamo la libertà di scendere in piazza e fare spettacolo, va anche bene così. Chiaro che anche a noi preme avere un regolamento certo invece che un’ordinanza provvisoria, però finora non ci sono stati problemi».