Realizzate nel 2008, non sono mai entrate in funzione e versano in stato di abbandono. Dopo aperture annunciate e sempre disattese, oggi dovrebbe essere formalizzato il passaggio dallAto al Comune, che potrà quindi consegnarle alla ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti, la Ipi-Oikos. «I lavori di ripristino sono una questione banale», dice lassessore allAmbiente Claudio Torrisi, che assicura: «Una volta consegnate potranno essere operative da subito». Dalle foto che abbiamo scattato però non si direbbe
Oggi le isole ecologiche al Comune Ma l’apertura resta incerta
Si chiamano isole ecologiche e sono tre centri dove i cittadini possono conferire i rifiuti ingombranti o pericolosi. Dopo anni di inerzia e vandalismi, ora dovrebbero iniziare a funzionare. Ma non si sa bene quando verranno messe in sesto e verrà approvato il regolamento necessario per aprirle al pubblico.
«Lunedì 28 firmeremo il verbale di passaggio delle isole ecologiche dallAto Ambiente Catania al Comune e il 30 o luno dicembre cercheremo di consegnarle alla Ipi-Oikos. Se non tutte e tre insieme, sicuramente quella di viale Tirreno che è la più fruibile e le altre due immediatamente dopo». È la promessa dellassessore allAmbiente del Comune di Catania Claudio Torrisi. Dopo essere stati costruiti quasi quattro anni fa dallAto con fondi dellUnione europea e lasciati in balìa dei vandali, i centri di raccolta di via Gianni a Picanello, viale Tirreno e viale Generale Ameglio, a Nesima, potrebbero quindi entrare in funzione nei prossimi giorni.
Oltre al ricordo dei numerosi annunci dei mesi scorsi, sempre disattesi, a far sorgere il dubbio che anche questa volta i tempi non saranno così brevi sono le condizioni in cui versano le tre strutture. Cavi divelti, raccoglitori sommersi dalle erbacce, per non parlare dei danni strutturali agli immobili. Per rimetterle in sesto ci vorranno circa 100mila euro.
«La Ipi-Oikos le prenderà in carico così come si trovano. Provvederà a fare i lavori nei tempi più brevi possibili, rendiconterà al Comune e il Comune addebiterà limporto allAto». Ci aveva detto poche settimane fa lassessore. Oggi le cose sembrano essere cambiate e non è stato ancora stabilito chi eseguirà i lavori. «È probabile che per accelerare i tempi li farà direttamente il Comune dice Torrisi Stiamo valutando se è più rapido che li prenda in carico la nostra società partecipata, la Multiservizi».
Le spese per la riparazione invece restano di pertinenza dellAto, al momento in liquidazione. «Lente ha esaurito la sua attività, ma non è fallito rassicura Torrisi Ha dei crediti anche nei confronti del Comune di Catania, quindi si vedrà di fare i conti considerando partite debitorie e creditorie». Ma è facile capire che se un Ato, di cui il Comune stesso fa parte, ha dei debiti, questi ultimi ricadranno inevitabilmente sui cittadini.
Quello della sistemazione dei centri di raccolta è comunque per lassessore «solo un aspetto banale da definire», perché le isole ecologiche, nonostante i danni, possono già funzionare. «Le parti esterne spiega dove vanno conferiti i rifiuti ingombranti e l’altra differenziata, possono essere utilizzate anche se le palazzine sono danneggiate. Anche perché i locali interessano più gli operatori che gli utenti», aggiunge.
Per Torrisi lisola ecologica di viale Tirreno «è perfetta». Quella di via DAmeglio «è la più vandalizzata», mentre quella di Via Gianni a Picanello «è più piccolina, ma i danni sono più appariscenti che reali, perché in effetti riguardano la struttura e la parte elettrica». «A ripulire tutto poi non ci vorrà più di un giorno e mezzo», assicura lassessore. Eppure le foto non sembrano dargli ragione.
Nonostante le promesse e le rassicurazioni però, anche se saranno consegnate alla Ipi-Oikos , le isole ecologiche non potranno essere aperte al pubblico se non ne verrà approvato il regolamento dal Consiglio comunale. «È pronto da quattro mesi racconta Torrisi ma il Consiglio è stato occupato con le questioni relative al bilancio». E conclude: «Se il documento verrà approvato prima dellassegnazione, allora le strutture potranno essere operative già il giorno dopo la consegna. Altrimenti la ditta potrà utilizzarle per lo smistamento dei mezzi e per organizzare al meglio la raccolta nella zona di pertinenza, ma il cittadino non potrà usufruirne».