Al chiostro del Carmelo Maggiore la mostra Ballarando Lo storico mercato raccontato negli scatti di 10 fotografi

«Quest’incontro va visto come un’occasione, un momento di riflessione su questo melting pot al quale Palermo riconosce dignità e valore proprio a partire dalla sua diversità. In particolare ai più deboli, ai migranti, agli emarginati dalle nuove attività imprenditoriali hanno rivolto il loro sguardo per dare vita, ciascuno con due immagini, a questa mostra». L’idea di Ballarando è proprio questa: la fotografia come comunicazione e cultura che racconta un quartiere e la città. La cornice è quella del Chiostro del Carmine Maggiore un gioiello della Palermo più segreta e magica, mentre gli scatti, due per autore, in mostra da oggi – alle 18 l’inaugurazione con le musiche di Giacco Pojero e Nino Vetri – fino al primo luglio. 

La collettiva è frutto della collaborazione di dieci fotografi, (palermitani e non), che da molti anni ‘studiano’ lo storico quartiere: tra loro Fabio Artusi, Paolo Barbera, Marcello Cataliotti, Salvo Cracchiolo, Marina Galici, Victoria Herranz, Antonio Melita, Girolamo Perna, Nino Pillitteri, Luisa Vazquez. Sostenitore del progetto anche Elio Ciccarelli che ha curato la presentazione del progetto: «L’elenco delle apparenti contraddizioni potrebbe continuare ancora a lungo senza troppe difficoltà e con grande naturalezza quando si parla di Ballarò, il quartiere-mondo in cui si conta la presenza di ben 14 diverse etnie e si parlano oltre 25 lingue – scrive Ciccarelli – Ballarò è tutto questo e tanto altro ancora: Qual è dunque il comune denominatore di questa multiforme realtà? Ebbene, proprio la sua diversità, la sua natura cangiante, la sua incessante, dinamica trasformazione».

Ma è anche, per gli stessi palermitani, l’occasione per visitare luoghi meravigliosi e poco conosciuti, come il Chiostro del Convento dei Frati Carmelitani, annesso alla Chiesa del Carmine che con la sua imponente e coloratissima cupola domina la piazza ed il quartiere tutto di Ballarò. Una mostra che racchiude in sé anche una silente protesta: «Anche se si sono mostrati disponibili, da più di un anno chiediamo agli uffici Comune un locale per esporre ma senza alcun esito – racconta Pillitteri tra gli autori e organizzatori dell’iniziativa -, ma noi andiamo avanti ugualmente. Cercando ci sono tanti posti nascosti della città che ti ospitano per mostre ed eventi». Come il Chiostro che racchiude infinite storie ancora da scoprire, e quella di Cataliotti, il fotografo povero che vive a Ballarò, tra gli autori della collettiva. L’ingresso è gratuito.


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