L'episodio avviene al termine del weekend di apertura della biennale d'arte, che ha visto in questi giorni oltre 1200 giornalisti accreditati riversarsi in piazza Magione. Allibito lo staff internazionale. Avviate le indagini per risalire agli autori del gesto che mette in cattiva luce la città. In aggiornamento
Furto a Manifesta, al Garibaldi rubati pc e attrezzature La polizia è sul posto, non si conosce l’entità del danno
Neanche il tempo di godersi il lungo weekend iniziale di Manifesta, la biennale d’arte contemporanea che si terrà a Palermo fino a novembre, e già avvengono i primi furti. Nella notte di ieri è stato colpito il cuore di Manifesta, vale a dire il teatro Garibaldi: sono state portate via le attrezzature e i computer utilizzati dall’organizzazione della biennale per l’emissione dei biglietti.
Non si conosce ancora l’entità del danno, la polizia è sul posto per gli accertamenti. Sono partite le indagini per risalire agli autori del furto che mette in cattiva luce Palermo, proprio all’interno della manifestazione sulla quale la giunta Orlando punta moltissimo per rilanciare una nuova immagine della città.
Allibito lo staff internazionale, che resta in piena attività a piazza Magione nonostante il furto degli strumenti coi quali ha operato per garantire, nel solo weekend di apertura,più di 2600 ingressi nelle varie sedi sparse per la città. Oltre 1200 i giornalisti accreditati, che sono passati al Garibaldi per ottenere il kit per la stampa. Al momento chi può lavora da remoto.
A scoprire l’accaduto, questa mattina, lo staff che si era riunito per una riunione di lavoro presso il Garibaldi. Sono stati portati via una decina di computer, per la maggior parte portatili Mac e anche qualche fisso, insieme ai contanti che presumibilmente stavano nelle casse all’ingresso. Le porte non erano chiuse, a eccezione del portone esterno, e sembra che l’allarme non sia stato stato inserito per dimenticanza. A contribuire alle indagini saranno certamente le telecamere di videosorveglianza, che sono state visionate sia dallo staff di Manifesta che dalle forze dell’ordine.