Basket, Passalacqua Ragusa verso finale scudetto «Affronteremo Schio pensando partita per partita»

«Questa squadra merita tanto. Sono sicuro che chi la conosce verrà a sostenerla. L’appello agli altri è di avvicinarsi a questa favola». L’invito arriva da Giovanni Criscione, direttore sportivo della Virtus Eirene Ragusa che, dopo aver battuto l’Umana Reyer Venezia in Gara5 della semifinale play off, affronterà a partire da stasera il Famila Schio nella finale scudetto, per la terza volta negli ultimi cinque anni. Intanto il primo passo è già stato compiuto, con la squadra iblea che ha fatto fuori una delle più favorite per il trionfo finale dopo essere stata per due volte in svantaggio e aver sbancato in due occasioni il PalaTaliercio. 

«Sicuramente abbiamo compiuto un’impresa, anche perché in Gara5 loro erano avanti di diversi punti e, invece, siamo riusciti a trovare un ottimo parziale che ci ha consentito di superarli». Quello di Venezia, adesso, deve essere considerato solo un punto di partenza in vista dell’atto conclusivo della stagione. «Avevo detto a inizio anno – prosegue il ds – che Venezia sarebbe stata la squadra da battere e credo sia ancora così. Adesso, la compagine da superare e che parte con i favori del pronostico è sicuramente Schio. L’anno scorso Lucca è riuscita a giocargli uno scherzetto, speriamo di farlo anche noi».

Niente tabelle di marcia in vista dell’atto conclusivo del campionato, anche perché la squadra tornerà in campo soltanto 72 ore dopo Gara5 con Venezia. «Non abbiamo programmato nulla, adesso andremo avanti partita per partita con l’obiettivo di rubarne almeno una a Schio per poi giocarcela tra le mura amiche, sperando nella presenza del pubblico. Non abbiamo avuto tempo di calcolare e fare programmi». La squadra non è neppure tornata in Sicilia in vista della finale, Gara1 si giocherà a Schio questa sera alle ore 20.30. «Abbiamo riorganizzato tutta la trasferta senza tornare giù, questo vuol dire che come società abbiamo fatto un grande lavoro per far sì che le ragazze potessero stare bene». 

Questo, però, non significa che le gare saranno improvvisate. «Lo staff tecnico ha studiato le partite, ma non abbiamo avuto una settimana per studiare le gare. A volte giocare così forse aiuta a essere più liberi e giocare più d’istinto. Questo, però, lo dirà solo il risultato finale». Nessuna polemica con la Lega, in ogni caso, per gli impegni troppo ravvicinati. «Le 72 ore ci possono anche stare, ma se fossimo tornati a Ragusa non ci saremmo allenati. Per una città di un’isola, a livello logistico, queste cose sono sempre più complicate. Anche io sono in Lega e non colpevolizzo nessuno. Le date sono state scelte per determinati motivi, anche se si può sempre migliorare e ne ho già parlato anche con loro».

In certi momenti la stagione è stata complicata e c’è stato anche un periodo di sconforto. «Quando abbiamo costruito la squadra, io pensavo che fosse una buonissima formazione, forse un gradino sotto Venezia e Schio. Dopo l’opening day e la sconfitta di Torino, dove Hamby fu inizialmente squalificata per tre mesi e poi la squalifica fu ridotta, c’erano stati momenti di sconforto e le certezze erano venute meno. Da lì è cambiato tutto, perché abbiamo fatto quadrato e abbiamo vinto tante partite. Da lì, abbiamo preso il volo». 

Nonostante questo, però, il cammino della Virtus Eirene è da incorniciare. «Anche in Eurocup abbiamo fatto benissimo vincendo tutte le gare tranne quelle due con Girona. In campionato, invece, siamo andati spediti dopo un momento negativo. Alla fine siamo arrivati terzi in regular season ed era l’obiettivo minimo che ci eravamo posti. Se siamo arrivati sin qui – conclude – è grazie alle ragazze che si sono unite e hanno saputo fare un ottimo gioco di squadra».


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