Multiservizi, «riassunzioni farsa» I sindacati minacciano azioni legali

Continua la protesta dei 179 lavoratori licenziati lo scorso aprile dalla Catania Multiservizi. Dopo i disordini dei mesi scorsi, sono tornati a farsi sentire sabato mattina organizzando un sit-in in piazza Duomo e un volantinaggio itinerante per via Etnea. Questa volta a scatenare malumori è stato il mancato reintegro in servizio – stabilito lo scorso agosto dal Tribunale del lavoro etneo – di tredici dei 110 lavoratori che non hanno accettato in alternativa di firmare il contratto con l’azienda privata Dussmann. E che, sempre in agosto, avevano agito legalmente contro la partecipata. Come spiegano le sigle sindacali Unicobas e Asal, «nonostante abbiano regolarmente vinto la causa, passano le loro giornate a bivaccare nella sede di Stradale Giulio perché il sindaco Stancanelli e il presidente Sicali si rifiutano di accettare la decisione del Tribunale».

Dopo il ricorso avanzato dal primo cittadino di Catania lo scorso mese di agosto contro la sentenza del Tribunale del lavoro, i tredici lavoratori si sono presentati in azienda accompagnati dall’ufficiale giudiziario, il quale ne ha stabilito la riammissione immediata. «La cosa strana da repubblica del Burundi – denuncia Franco Tomasello, segretario regionale Unicobas – è che, malgrado la decisione dell’ufficiale giudiziario, i lavoratori stanno a riscaldare la sedia perché nessuno fa loro un ordine di servizio». Non solo. «Ancora non sappiamo se questi disgraziati sono stati davvero riassunti oppure no – continua Tomasello – È assurdo». I sindacati non ci stanno e chiedono la riassunzione in Multiservizi di tutti i 179 ex dipendenti. «Se la situazione non si sblocca, nei prossimi giorni faremo un esposto alla Procura della Repubblica – minacciano – e procederemo con varie azioni legali, comprese ispezioni alla Camera e al Senato».

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E non va meglio, spiegano i sindacati, ai 70 pulizieri ex Multiservizi che hanno scelto di firmare il contratto con la privata Dussmann: non lavorano e non percepiscono stipendio da 4 mesi. «In Sicilia si tratta di 1220 famiglie, di cui 360 catanesi. Di questi 360 pulizieri solo una ventina vengono chiamati per lavorare un’ora in una scuola quando capita, come se fossero delle squillo. Questa è una violenza», diceTomasello. Che denuncia le mancate promesse del sindaco: lo scorso aprile, Stancanelli aveva garantito ai lavoratori le stesse condizioni di impiego che questi ultimi avevano all’interno della partecipata comunale. Ovvero 36 ore settimanali e 12 mesi di servizio. I contratti stipulati con l’azienda tedesca stabiliscono invece al massimo un terzo delle ore. «Ammesso che lavorino a tempo pieno, ma questo non succederà mai – spiega il sindacalista – gli assunti dalla Dussmann perderebbero comunque tre mesi di lavoro, rimanendo a bocca asciutta da fine giugno a settembre. Il sindaco si è dimenticato dell’accordo preso o mente sapendo di mentire».

I lavoratori, intanto, senza stipendio da 4 mesi e senza certezze su un posto di lavoro che spetta loro di diritto, sono arrivati all’esasperazione. «Non sappiamo niente. Non abbiamo foglio di firma e stiamo seduti in azienda dalle 8 alle 14 senza fare niente – lamenta Giovanni Iraso – Abbiamo una famiglia da mantenere e non sappiamo dove sbatterci la testa». «Per loro non esistiamo – ci dice Concetta Privitera, intervenuta al sit-in con un lenzuolo bianco addosso, come se fosse un fantasma. «A cinquant’anni dove ce ne andiamo a lavorare? Rimarremo dentro l’ufficio, non usciremo fin quando la situazione non cambierà».

Nel frattempo, nonostante le varie richieste avanzate da giorni, da Palazzo degli Elefanti non arriva nessuna risposta. «Il sindaco fa giacere sul suo tavolo le nostre proposte di incontro. Gli avevamo chiesto di ragionare insieme per metterci una pezza ma tutto tace – spiegano i sindacati – Stesso discorso vale per il presidente Sicali che, malgrado abbia degli obblighi di natura sindacale, non si degna di ascoltarci. Si limitano a farci sapere che ci risponderanno a ricorso avvenuto».

Mentre ci sono tredici dipendenti pronti a rientrare in servizio ma lasciati a scaldare la sedia, le sigle sindacali denunciano problematiche igenico-sanitarie ed occupazionali inerenti al servizio di pulizia nelle scuole e negli uffici comunali catanesi. Il problema, spiegano, è la carenza di personale in tutti i settori di pertinenza. «In sede vengono i coordinatori a reclamare perché manca tanta gente – racconta Concetta Privitera – Addirittura sappiamo che i nostri colleghi stanno facendo gli straordinari». Mentre loro guardano la scena dalle sedie della struttura di Stradale Giulio.


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Riprendono le proteste degli addetti comunali alla pulizia. Un sit-in al Duomo denuncia il mancato reintegro in servizio di tredici dipendenti, imposto dal Tribunale del lavoro etneo, da parte di Comune e partecipata. I lavoratori passano le giornate «a bivaccare in sede, senza lavoro e senza stipendio», raccontano i sindacati. Che lamentano anche la carenza di personale nell'azienda e richiamo il primo cittadino a mantenere le promesse

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