FedEx, chiude a marzo 2019 la filiale catanese Rischiano il posto cinque corrieri e un manager

La logica del profitto. La fredda ingegneria dell’organizzazione aziendale. L’uomo come numero. Elementi che si ritrovano, puntuali, nella lettera di licenziamento che il colosso statunitense dei trasporti FedEx ha recapitato ai 311 dipendenti di 24 delle 34 station italiane. Tra cui c’è quella di Catania, che si trova nell’ottava strada della zona industriale, e dà lavoro a cinque corrieri e a un manager. La stessa sorte toccherà alla filiale di Palermo, dove operano altri cinque corrieri. Il fine vita delle strutture siciliane è fissato nel marzo 2019. E gli esuberi non sono dovuti a motivazioni economiche. Il che potrebbe perfino rivelarsi un’ulteriore cattiva notizia. 

La ragione dei licenziamenti sta al contrario in una parola: fusione. Due anni fa, il 25 maggio del 2016, gli americani hanno acquistato l’avversaria torinese TNT Express. Una collaborazione che, raccontano i lavoratori, in un primo momento era stata accolta come un’occasione di sviluppo, forse anche di espansione. Nella logica del profitto lo è sicuramente. Ma, per l’appunto, è una logica che non tiene conto delle persone. Così succede che FedEx Italia, a un certo punto, si rende conto che la rete di trasporto su gomma del nuovo gioiello di famiglia TNT è più efficiente e meno costosa di quella che si ritrova già in casa. E decide di chiudere quest’ultima. Per mettere insieme «la più grande rete aerea espressa al mondo» (FedEx) e una capillare rete stradale europea, TNT Express. Per governare il mercato in cielo e in terra. 

Cosa vuol dire essere licenziati in queste circostanze, per ragioni che non sono economiche ma puramente aziendali? La lettera di licenziamento lo spiega con tagliente precisione. Il motivo per cui FedEx ha scelto di ricorrere direttamente ai licenziamenti è «da ricercarsi nel carattere definitivo e strutturale del provvedimento di chiusura delle filiali». Una formula e una prospettiva che escludono dalla rosa delle soluzioni possibili quelli che l’azienda chiama «provvedimenti temporanei», come la flessibilità dei tempi di lavoro o gli accordi (contratti) di solidarietà. Che hanno senso unicamente nell’ottica di una ripresa delle attività. Che qui non ci sarà. I tempi di attuazione del licenziamento collettivo sono stabiliti dalla legge in 120 giorni dall’invio delle comunicazioni. Le filiali chiuderanno a scaglioni. Catania e Palermo, come detto, dovrebbero tirare giù le saracinesche nel marzo 2019, tra dieci mesi. Dieci mesi nel corso dei quali i dipendenti dovranno decidere quale sia lo strumento di lotta sindacale più adatto a difendersi.  

Cinque giorni fa le segreterie nazionali di settore di Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato lo stato di agitazione di tutti i dipendenti di FedEx e TNT. Per i sindacati il piano di riorganizzazione aziendale è irricevibile, «in quanto caratterizzato esclusivamente da licenziamenti di personale immotivati – recita un comunicato -, visto che i volumi produttivi non sono affatto in sofferenza». Nelle prossime settimane partirà la mobilitazione, che ha due obiettivi: evitare gli esuberi e costringere l’azienda a modificare il piano di sviluppo. E su change.org c’è una petizione per salvare la forza lavoro. Frattanto anche i sei dipendenti catanesi si muovono: nei prossimi giorni stabiliranno il da farsi con l’assistenza della Cgil. «Fino a oggi – dice a MeridioNews uno di loro – i colleghi di altre ditte ci invidiavano, perché noi lavoriamo per una multinazionale e abbiamo più diritti, più benefit». Tre di loro sono stati assunti quattro anni fa, ma c’è anche chi ha raggiunto gli undici anni di anzianità lavorativa


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]