Rotoli, di nuovo fermo il forno crematorio M5s attacca: «Lavori bloccati da tre anni»

Il forno crematorio del Cimitero dei Rotoli si ferma di nuovo. Come avevamo scritto nei giorni scorsi, il direttore del cimitero ha annunciato che oggi le cremazioni si fermeranno ancora per via del liquido che deve essere smaltito, e i tempi sono indefiniti visto che un imprevisto di natura tecnico-amministrativo ha rallentato il bando di gara. Oltre a questo, si pone l’urgenza di trovare una soluzione per un problema forse ancora più grave: gli spazi per le sepolture sono quasi del tutto esauriti anche nella ex zona inibita. Il M5s di Palermo, con in prima linea i consiglieri Antonino Randazzo e Giulia Argiroffi, da mesi si batte per offrire ai cittadini palermitani una riduzione dei disagi nel più breve tempo possibile e garantire un dignitoso trattamento ai defunti e ai loro familiari.

«Ci troviamo in piena emergenza e l’amministrazione non può non ammettere la gravità della situazione – afferma Randazzo – Dai problemi all’ex area interdetta, inaugurata in pompa magna dal Sindaco Orlando durante la campagna elettorale, a quelli che coinvolgono il forno crematorio, ormai obsoleto e spesso fermo. Per questo disservizio i cittadini sono costretti a sostenere i costi del trasporto per trasferire i propri cari nella struttura di Messina, dove è presente l’altro forno crematorio dell’isola. È accettabile una situazione del genere? E pensare che con il nuovo forno crematorio si potrebbe riuscire a garantire un servizio non soltanto per la città di Palermo, ma anche per l’intera Sicilia occidentale». 

«Il fatto che indigna di più – continua la consigliera Argiroffi – è che era tutto prevedibile da mesi, ma nessuno si è mosso per tempo. Registriamo, ancora, l’immobilismo dell’amministrazione. Peraltro, i due interventi inseriti nell’elenco delle opere che l’amministrazione comunale si impegnava a portare al cantiere entro il 2017, che riguardano il cimitero di Santa Maria dei Rotoli, il nuovo impianto crematorio e le relative opere fognarie, non solo non sono mai partiti, ma sono rimasti fermi sulla carta, inspiegabilmente, da più di 3 anni». Per i consiglieri M5S Randazzo e Argiroffi non ci sono dubbi: «Questa inerzia – concludono – rende ancora più grave l’emergenza, attribuendo all’amministrazione Orlando la totale responsabilità del disastro a cui, nel giro di un paio di mesi, inesorabilmente siamo destinati».


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