Escursione di primavera a Sutera, balcone della Sicilia Tra storia, arrampicate, mostre e spaghettate nel bosco

«La chiazza di lu Rabatu è lu mari, tu vacci a passiari e t’arricrii, lu pizzu di San Marcu ‘nda lu suli e Santa Cruci versu a lu naturi. Lu Rabatiddu nun è chianu, ci piglia p’acchhianari a San Paulinu. Lu Jardinieddru è lu quarteri novu. E quannu si fa sira, addumanu l’antaru di Sutera,’mmenzu a li stiddi e cu la luna chiara, lu dipingeru ‘ndi la pittura (La piazza di Rabato è come il mare, tu vacci a passeggiare e godi, il monte di San Marco è orientato al sole e Santa Croce verso la natura. Il quartiere di Rabatello non è pianeggiante, lo prendi per salire a San Paolino. Il Giardinello è il quartiere nuovo. E quando si fa sera, Sutera si illumina in mezzo alle stelle e alla luna chiara e sembra un dipinto, ndr)». Solo chi l’ha visitata almeno una volta nella vita può comprendere i versi di questa canzone, intitolata Sutera, che il cantastorie locale Nonò Salamone ha dedicato alla sua amata città. Il centro urbano, con le tipiche abitazioni affastellate le une sulle altre e viuzze, si snoda attraverso tre quartieri arroccati attorno al monte San Paolino. Il più antico quartiere è quello arabo di Rabato, successivi quelli di Rabatello e Giardinello.

Le particolarità morfologiche, gli imperdibili scenari immersi nella natura incontaminata e l’ospitalità degli abitanti lo rendono un luogo unico e indimenticabile. Parte da questa incantevole località l’atteso appuntamento con la quinta escursione di primavera, prevista per il 29 aprile, che ogni anno attrae centinaia di visitatori. «L’iniziativa – spiega l’assessore al turismo Pietro Alongi a Meridionews – nasce cinque anni fa con lo scopo di valorizzare le bellezze naturalistiche e paesaggistiche del territorio. Il successo delle passate edizioni ci ha incoraggiati a ripetere l’esperienza». L’evento organizzato dal Comune di Sutera in sinergia con le associazione Soter, Kamicos, Geologi di Caltanissetta, Giubbe Verdi, il corpo forestale e il patrocinio dell’Università di Palermo, della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Caltanissetta, dell’Ordine regionale dei Geologi di Sicilia e del Comitato Regionale CSI Sicilia, prevede un programma ricco di eventi.

«Attraverso un itinerario lungo circa cinque chilometri – racconta Mario Maniscalco, uno degli organizzatori – un gruppo di esperti locali e docenti universitari accompagneranno i visitatori alla scoperta delle peculiarità geologiche e botaniche del luogo. Percorrendo sentieri naturalistici, recentemente inaugurati, si giungerà alle pendici di Santa Croce. Il tour proseguirà in direzione Rocca Spaccata, una zona molto interessante dal punto di vista morfologico perché letteralmente divisa in due». Durante l’escursione, «per i partecipanti appassionati di speleologia sono previste arrampicate su pareti rocciose dagli speleologi dell’associazione Le Taddarite». Ma le emozioni, assicura l’organizzatore, non finiscono qui. Dopo la tipica spaghettata nel bosco, gli escursionisti intraprenderanno un tragitto per raggiungere la cima del monte San Paolino che sovrasta la città e da cui si scorgono 22 comuni della Valle del Platani e l’Etna. La fatica del percorso verrà ripagata dal paesaggio mozzafiato. Non a caso la montagna, alta 823 metri, è conosciuto come il balcone della Sicilia. Qui si trova il santuario dedicato a San Paolino, patrono della città. Al suo interno sono conservate l’urna del Santo, risalente al 1498 e quella di Sant’Onofrio, del 1649.

Altra tappa irrinunciabile è la visita al museo Etno-Antropologico, nato nel 2013 dall’entusiasmo e dalla passione del professore Mario Tona, direttore e anima del luogo, e dai suoi ex allievi che ne curano l’allestimento. Alla base del progetto, ci tiene a precisare Tona, «l’idea di creare un luogo di incontri ed esperienze comuni dove ogni visitatore possa ritrovare un pezzo della propria identità». All’interno sarà possibile ammirare, oltre ai beni materiali della civiltà contadina, anche sei mostre «allestite con l’intenzione di raccontare la storia attraverso la vita della gente comune». Sarà esposto materiale inedito e originale. «La Sicilia alla Grande Guerra – spiega – racconterà ai visitatori l’arrivo dei profughi a Sutera e l’ospitalità ricevuta; 1943, lo sbarco: Sicilia senza Italia mostrerà come si viveva nell’isola governata dagli angloamericani; mentre Battesimo antichi corredi, esporrà corredi con curiosità sull’abbigliamento antico. Quattrocento anni di fede: Fra riti, feste e pellegrinaggi sarà un viaggio nelle festività religiose; mentre Patì sotto Ponzio Pilato ripercorrerà i riti pasquali. Infine – conclude – Backstage: film 9 anni a Tientsin riguarderà le riprese del film di Marcello Trovato girato a Sutera che racconta del battaglione San Marco, di cui faceva parte il nonno del regista, partito per il Tiensein».

L’evento si concluderà in piazza Zucchetto con il concerto della band The Bleach. Il gruppo musicale composto da cinque giovani suteresi, Giuseppe Collura (voce), Michele Salamone (chitarra), Onofrio Ingrasci (basso e friscaletto), Francesco Ippolito (batteria) ed Emanuele Collura (tromba), è un concentrato di musica pop folk, reggae, ska con contaminazioni sonore siciliane. La band presenterà dal vivo il loro ultimo singolo pop elettronico Raccontami chi sei, oltre agli inediti Lillo Zucchetto, dedicato a un poliziotto di Sutera vittima di mafia, e Serenata d’amuri, brani di successo che saranno presenti nell’imminente album che uscirà in estate.


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