Protesta il primo cittadino di Piana degli Albanesi, dopo i finanziamenti del governo sugli invasi. «È necessaria un'opera di pulizia dei torrenti e degli affluenti, per evitare che l'acqua si disperda». Contraria all'utilizzo dei fondi anche Legambiente. «Le risorse si dovrebbero destinare per le canalizzazioni che mancano»
Fondi Cipe sulle dighe, esclusa Piana? Sindaco: «Serve dragaggio dei fondali»
Pioggia di soldi dal Cipe per le dighe siciliane, ben 66 milioni, ma zero euro per l’invaso di Piana degli Albanesi. È al momento l’amara constatazione di Rosario Petta, sindaco dell’omonima cittadina che attraverso il proprio invaso fornisce acqua anche alla città di Palermo. E se Orlando dichiara «scongiurata la turnazione idrica», mentre a MeridioNews la presidente Amap ha sottolineato che «le somme stanziate per il palermitano non mi sembrano sufficienti», il sindaco Petta precisa che «noi siamo stati penalizzati perchè il lago è di proprietà dell’Enel e non della Regione».
Allo stesso tempo l’azienda energetica ha già allertato l’ufficio tecnico per valutare se c’è la possibilità di ricorrere a fondi Cipe che incentivino la proprietà privata. «Dalla Regione ci aspettiamo che vengano prese in considerazione le nostre richieste – spiega ancora il primo cittadino di Piana degli Albanesi -. Serve innanzitutto un dragaggio dei fondali e un’opera di pulizia dei torrenti e degli affluenti, per evitare che l’acqua si disperda».
Intanto il presidente di Legambiente Sicilia, il palermitano Gianfranco Zanna, si scaglia contro l’utilizzo di 60 milioni- sui 66 disponibili, per la diga Pietrarossa, dichiarata «fuorilegge, senza pareri e inutile». Al posto dell’invaso tra Enna e Catania, continua Zanna, «si spenderebbe molto meno nel ripristinare i luoghi rinunciando al progetto e investendo, invece, queste risorse per le altre dighe interrate e per le canalizzazioni che mancano».