Un gruppo composto da numerose persone, probabilmente di estrema destra, si sarebbe recato sotto un immobile con le bandiere di Liberi e Uguali, ma che non è la sede ufficiale del partito politico. Alla base della spedizione ci sarebbero questioni legate alla copertura dei cartelloni elettorali negli spazi riservati alla donna
Zafferana, insulti alla candidata LeU Matilde Riccioli «Cercavano mio figlio per l’affissione dei manifesti»
«Vigliacco, scendi che ti ammazziamo a legnate e t’abbissamu niautri». Sono queste le minacce urlate, nella serata di ieri, da un gruppo di persone non ancora identificate e rivolte a uno dei due figli di Matilde Riccioli, commercialista di Zafferana Etnea e candidata nel collegio uninominale di Acireale con Liberi e Uguali. Urlati anche slogan contro Pietro Grasso sotto un edificio, che non ospita il comitato elettorale, ma ai cui balconi erano state appese delle bandiere del partito. «Questo dimostra che l’aggressione verbale è di chiara matrice politica», spiega a MeridioNews Riccioli che questa mattina, appena è stata informata dal figlio di quanto era accaduto, ha sporto denuncia alla Digos.
Secondo la ricostruzione fatta dalla candidata, la vicenda sarebbe legata all’affissione di alcuni manifesti elettorali avvenuta ieri mattina. «I miei due figli sono andati in giro per il centro – racconta – per attaccare i miei manifesti nello spazio che mi era stato riservato. Lì hanno trovato affissi quelli di un’altra fazione politica. A questo punto hanno deciso di coprirli con i miei». Ripassando poco dopo dallo stesso posto i due fratelli avrebbero trovato i manifesti di Riccioli nuovamente coperti, procedendo a una seconda affissione nel posto assegnato alla candidata di LeU.
L’immobile all’ingresso del paese, sotto il quale sono andati a urlare minacce e insulti, in questo momento ospita un gruppo di ragazzi turchi che fanno parte di un progetto Erasmus. «Loro si sono spaventati molto sentendo il tono minaccioso delle parole, anche perché erano in molti. Per questo a mio figlio, che solitamente ogni sera va lì allo stesso orario ma che per fortuna era impegnato con una riunione degli scout, è stato detto di ritardare. Quando è arrivato loro erano già andati via». Stando al racconto di Riccioli, autori dell’aggressione verbale sarebbero persone appartenenti a un gruppo di estrema destra.
Intanto, la candidata ha deciso di ritirare le bandiere di LeU dai balconi. «Non voglio che vengano coinvolte persone che non c’entrano nulla con le questioni politiche – afferma Riccioli che era già stata candidata alle Regionali dello scorso novembre per i Cento passi di Fava – Sono preoccupata per l’episodio che si inquadra nel clima di tensione che, anche a livello nazionale, sta caratterizzando l’intera campagna elettorale».