Anche oggi gli inquilini dello stabile si sono riuniti in un presidio insieme ai membri del Fronte di lotta per la casa, intanto il Comune sta verificando una notizia giunta oggi ovvero che il bene risulterebbe adesso confiscato alla mafia. Se la notizia si rivelasse attendibile ciò potrebbe aprire qualche spiraglio in più sulla vicenda
Corso Pisani, altro sgombero rinviato al 27 marzo «Riguarda due famiglie, solidarietà dai residenti»
In Corso Pisani due famiglie aspettavano oggi di essere sgomberate ma tutto è stato rinviato al 27 marzo. La vicenda va avanti da novembre e anche se non riguarda tutti gli inquilini del civico 12, oggi sono stati molti quelli che per solidarietà hanno preso parte al presidio organizzato per cercare di evitare l’applicazione del provvedimento. Stamattina erano presenti una quindicina di persone tra i membri del Fronte di Lotta per la casa e i residenti della palazzina.
«Oggi ci hanno comunicato il rinvio dello sgombero di un mese e mezzo – afferma Carlo Mancuso del comitato Fronte di lotta per la casa – quando siamo venuti a conoscenza di questa situazione e ci siamo schierati in difesa di queste persone ci era stato riferito dall’amministratore giudiziario che lo stabile era soggetto a sequestro preventivo. Nell’ultima settimana mentre una di queste famiglie interessate dallo sgombero stava sbrigando alcune pratiche relative alla residenza gli è stato riferito che si tratterebbe invece di un bene confiscato alla mafia e che sarebbe in attesa di passare al demanio. Abbiamo chiamato l’assessore Mattina che non si è sbilanciato ma ci ha detto che averebbe fatto un controllo. Anche se non c’è niente di ufficiale nel momento in cui questo fosse vero e il bene risultasse confiscato, cambierebbe il quadro complessivo della vicenda che forse potrebbe avviarsi a soluzione».
Intanto si resta in attesa di notizie da parte del Comune che dall’inizio del suo mandato si occupa della vicenda dei senza casa e ha più volte lasciato intendere che una soluzione all’emergenza potrebbe arrivare proprio dalla gestione dei beni confiscati. «Il Comune sta verificando – aggiunge Mancuso – ma anche se si dovesse trattare di una notizia infondata comunque le istituzioni si devono attivare per risolvere ogni sfumatura dell’emergenza abitativa che è un problema enorme, complesso e con diversi risvolti».