La Guardia di finanza ha scoperto un vasto giro di fatture false da parte di ditte che sulla carta sarebbero dovute essere impegnate nella produzione e nella commercializzazione di prodotti agricoli. Quattro società sono risultate cartiere, utili solo a documentare operazioni in realtà inesistenti
Vittoria: truffa da tre milioni, coinvolte 20 aziende Finte assunzioni di 415 braccianti e fatture false
Venti aziende del settore della commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli della zona di Vittoria coinvolte in una truffa ai danni dell’Inps del valore di tre milioni. La Guardia di finanza ha denunciato 18 soggetti ed eseguito un sequestro preventivo, dello stesso valore della presunta truffa, di beni mobili, immobili e di somme di denaro.
Gli accertamenti dei militari hanno permesso di scoprire un costante uso di fatture per operazione inesistenti da parte di venti aziende collegate tra loro, caratterizzate da una operatività limitata nel tempo e finalizzata esclusivamente, prima di cessare l’attività, alla produzione di false fatture. Da qui il nome all’operazione: Ghost Farms (aziende fantasma). Di queste, quattro avrebbero svolto il ruolo di ditte cartiere, poiché prive di mezzi e di strutture sia logistiche che operative tali da giustificare l’importante fatturato documentato e le numerose assunzioni di personale.
Le imprese erano intestate a cosiddette teste di legno, cioè soggetti prestanome nullatenenti, e non erano attive nella produzione e nella commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, ma impegnate solo nell’acquisto e nella vendita «di carta», cioè di fatture false, per favorire l’evasione ad altri soggetti. La finanza ha anche effettuato controlli sui conti correnti bancari di queste imprese, non trovando traccia di pagamenti delle fatture di acquisto o di accrediti relativi alle fatture ricevute, tantomeno pagamento degli stipendi ai lavoratori dipendenti e dichiarati all’Inps.
In totale sarebbero state percepite illecitamente indennità previdenziali/assistenziali pari a circa un milione e mezzo di euro, con l’assunzione, solo sulla carta, di 415 persone con la qualifica di braccianti agricoli. Gli inquirenti hanno quindi richiesto l’annullamento amministrativo delle giornate di lavoro illecitamente denunciate, finalizzato al recupero delle somme illecitamente percepite dall’Inps.