Angelo Maria Randazzo è stato rinchiuso nel carcere di Brucoli, dopo essere stato giudicato colpevole dell'accusa di avere incendiato i locali di una ditta nel 2002. Al titolare successivamente fu fatta pervenire la richiesta di duecento milioni di lire per evitare ulteriori grattacapi. Randazzo è nipote di Sebastiano Nardo. Guarda la foto
Carlentini, arrestato il reggente del clan Nardo Quasi sei anni di pena per tentata estorsione
È ritenuto responsabile di tentata estorsione e danneggiamenti a un imprenditore di Carlentini, al quale nel 2002 fu intimato di cedere duecento milioni di lire per non avere ulteriori problemi.
Questo il motivo all’origine dell’arresto di Angelo Maria Randazzo, 41enne pluripregiudicato, ritenuto attuale reggente dei Nardo, clan attivo nella parte nord della provincia di Siracusa. L’uomo dovrà scontare una pena residua di oltre cinque anni e undici mesi.
Il provvedimento, emesso nei giorni scorsi dal Tribunale, rappresenta un duro colpo per la cosca mafiosa. Per gli investigatori, infatti, Randazzo avrebbe ereditato la guida del gruppo criminale dallo zio Sebastiano Nardo, capostipite della famiglia e attualmente ristretto in regime di carcere duro. Stando a quanto ricostruito in sede processuale, l’uomo a inizio anni Duemila insieme ad altri sodali incendiò i locali di una ditta di Carlentini. Gesto a cui seguì la richiesta estorsiva. Randazzo è stato portato nel carcere di Brucoli.