Cibali, Rem e Radiohead

Ci sono eventi che entrano nell’immaginario comune e il tempo non basta a lavare via il ricordo. Eventi mitici destinati a fare storia. Il concerto dei Rem a Catania è sicuramente uno di questi. Sono passati quindici anni da quel sei agosto del 1995 e sotto il vulcano il ricordo è più vivo che mai. Per un giorno la città etnea è stata la capitale del rock italiano accogliendo quindicimila persone arrivate da ogni dove per i Rem ma anche per i Radiohead e per i Flor che aprirono il concerto.

Fu l’unica data italiana del loro tour e fu resa possibile solo grazie all’impegno di Francesco Virlinzi che di Stipe e soci era amico personale già da qualche anno. Li aveva conosciuti negli Stati Uniti nel 1984 e li aveva seguiti in tour fino in Europa. «Era un grande amico. Io non credo che i R.E.M. sarebbero ciò che sono oggi senza quello stesso entusiasmo, che Francesco metteva nella sua missione, per far conoscere la band che lui amava», così lo ricorda Michael Stipe. Da quel viaggio e da quella amicizia è nato il Rem book, libro che raccoglie gli scatti di Francesco alla band, pubblicato nel 2003 a tre anni dalla sua scomparsa.

La band americana passò in pochi giorni dal freddo di Stoccolma al caldo di Catania, arrivò con un volo privato, avevano volato con l’aereo dei Rolling Stones. Ad accoglierli oltre ai tantissimi fan anche il sindaco di Catania Enzo Bianco che per prima cosa gli chiese l’autografo durante l’incontro a Palazzo degli Elefanti. Il sindaco aveva autorizzato, dopo dieci anni, l’apertura dello stadio Cibali per un concerto rock. Un anno dopo la visita di Papa Wojtyla.

I Rem venivano da un mondo che girava all’incontrario per usare le parole di Francesco Virlinzi che spiegava la scelta del concerto in Sicilia così: «hanno scelto la Sicilia, come se fosse uno Stato a parte, non una regione d’Italia. E per la prima volta hanno dato anche una grande disponibilità per le riprese televisive, e non lo hanno fatto con le tv nazionali, ma con quelle regionali».

Televisioni e giornali non mancarono all’appuntamento e aiutarono ad amplificare l’eco dell’evento, le immagini e gli articoli di quei giorni sono diventati memorie, le locandine del concerto sono i cimeli più ambiti da chi c’era. È nato anche un gruppo su facebook per raccogliere tutti quelli che quel sei agosto c’erano. Nella galleria delle immagini si possono trovare molti articoli di giornali, una foto del sindaco Bianco con i Rem, quelle dei fan a piazza Duomo insieme ai ricordi di chi ha vissuto quel concerto memorabile.
Gli aggettivi più usati dai quasi settecento iscritti sono: indimenticabile, fantastico e bellissimo. C’è chi scrive: «se devo pensare alla felicità, penso a quel giorno», un altro utente dice: «io c’ero, con tutto il San Gregorio Rugby abbiamo fatto il servizio d’ordine sotto il palco, spettacolo!». A molti vengono i brividi solo al pensiero e in tanti ringraziano Francesco. C’è chi ha un «ricordo indelebile! Tra il pubblico c’era anche un tale che ballava come un pazzo, un certo Franco Battiato!». Tra tutti i commenti colpisce quello di Nica Midulla, madre di Francesco: «un evento così a Catania non si è mai ripetuto e non si ripeterà mai!». Noi speriamo che si sbagli e che i Rem tornino, magari un ventotto luglio per festeggiare il compleanno di Francesco.

 

Ascolta la parte della puntata di Radio Luxembourg (qui la pagina del programma) dedicata al concerto dei Rem a Catania

N.B. Il video in apertura – tratto da Youtube – è uno spezzone di un documentario dedicato a Francesco Virlinzi.


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