Al centro delle vicenda è l'istituto Archia, che dal 2006 ospita nella propria struttura anche l'istituto Giaracà. Dal primo giorno di scuola, una classe è costretta a fare lezione in luoghi inadatti. Le dirigenti scolastiche si sono incontrate questa mattina nell'ufficio del Provveditorato agli studi ma senza trovare una soluzione
Siracusa, lezioni nello spogliatoio della palestra «Errore di valutazione o ritorsioni tra dirigenti?»
L’anno scolastico a Siracusa non è iniziato sotto i migliori auspici. Già dal primo giorno di scuola all’istituto comprensivo Archia di via Gregorio Asbesta, i ragazzi della del secondo anno della sezione E si sono ritrovati a fare lezione in una stanzetta angusta e soffocante, accanto alla palestra e utilizzata come spogliatoio maschile. Dagli incontri di questi giorni fra la dirigente scolastica e le rappresentanti dei genitori non è ancora venuta fuori nessuna valida soluzione, anche se si è parlato di rotazioni che prevedono che tutti i ragazzi cambino classe ogni ora.
Intanto, questa mattina la situazione si è aggravata. «Su disposizione della dirigente – dice a MeridioNews il consigliere comunale Alessandro Acquaviva – la classe è stata allestita nella palestra della scuola e la lezione di matematica si è svolta mentre gli alunni della scuola Giaracà, ospitati nello stesso Istituto, svolgevano la normale attività motoria». Questa sistemazione è durata soltanto fino al termine della prima ora, poi i 21 alunni sono stati ricollocati nell’auditorium dove comunque non si riesce a svolgere normalmente l’attività scolastica a causa di una pessima acustica e condizione di luce.
«La mia impressione – aggiunge Acquaviva – è che si sia verificata una rottura nella collaborazione tra le scuole a discapito degli alunni che sembrano sballottati come dei pacchi. La convivenza fra gli istituti Archia e Giaracà accorpati nella stessa struttura sta diventando sempre più difficile e la responsabilità principale – afferma – è delle dirigenti scolastiche». L’istituto comprensivo Emanuele Giaracà è ospitato nella struttura dell’Archia dal 2006, anche se adesso i suoi locali sarebbero pronti per trasferirvi di nuovo le classi. Il ritardo pare sia dovuto a diverse lentezze burocratiche.
«È stato un mero errore di valutazione oppure si è trattato di una strategia della dirigenza dell’Archia per occupare e riavere le aule ai danni degli altri istituti accorpati?». È questa la domanda che si pone il consigliere Acquaviva, che nei giorni ha anche presentato una interrogazione alla assessora alle politiche scolastiche Roberta Boscarino.
«Il Comune non ha alcuna responsabilità – sostiene l’assessora – ma è stata mia premura fare in modo di trovare una soluzione decente, che non sia né l’auditorium né l’androne, né tantomeno lo spogliatoio di una palestra. Questa mattina, su mio invito – aggiunge Boscarino – le dirigenti scolastiche dei due istituti Archia e Giaracà si sono incontrate per una riunione nel Provveditorato». La riunione si è comunque conclusa senza che sia trovata una soluzione adatta, che però pare dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.