Mercati storici, consigli di strada per il rilancio «Mettersi in regola e vivere di legalità conviene»

I mercati storici di Palermo raccontano da sempre la città e ne mostrano le diverse sfaccettature. Alla stregua di qualsiasi altro bene di interesse culturale attirano flussi continui di turisti e sono alcuni dei luoghi più frequentati dai cittadini. Ma conservano ancora al loro interno sacche di abusivismo e illegalità e talvolta diventano teatro di fatti di sangue, come quello avvenuto ieri, in pieno giorno.  

Da anni una parte della città si è mossa per portare legalità all’interno di questi luoghi e contemporaneamente dare ai commercianti delle botteghe e dei banchi storici la possibilità di uscire dalla zona grigia e ottenere strumenti per il rilancio della propria attività. Un vertice in questo senso si è tenuto proprio ieri, come racconta il presidente della prima circoscrizione Massimo Castiglia: «Si è tenuto un consiglio di circoscrizione che è coinciso con la VI commissione Attività produttive, dove abbiamo discusso insieme del rilancio delle attività economiche e commerciali del centro con particolare riferimento ai mercati storici tra i quali Capo, Vucciria, Ballarò, via Montalbo. Abbiamo parlato pure di via Calderai e via Lattarini». La prima cosa che ha chiesto alla commissione chi ha preso parte al vertice, da commercianti ai cittadini fino ai rappresentanti istituzionali, «è di prendersi l’impegno a fare approvare in consiglio comunale in tempi brevi il regolamento per la promozione e la valorizzazione delle botteghe storiche e dei mercati storici previsto dalla delibera di giunta 237 del 2016», afferma Castiglia.

Questi ultimi non sono mai stati regolamentati, spiega il presidente della circoscrizione e  «non c’è quindi mai stata la possibilità di avere sgravi fiscali o bandi per la ristrutturazione dei locali e tante altre attività utili al rilancio commerciale delle aree interessate». Un capitolo a parte è quello di via Montalbo, in zona Fiera,  che «è a tutti gli effetti un mercato storico perché tutte le botteghe di frutta e verdura sono aperte tutti i giorni, da sempre».

 In queste aree però è probabile che si incontrino anche delle resistenze e quindi occorre fare un passo alla volta. «Come metodo di lavoro ci siamo dati questo – continua – una volta al mese terremo un Consiglio di strada dove daremo la parola ai cittadini e ai commercianti e rispetto a questo porteremo avanti delle iniziative politiche che sottoporremo ai vari assessorati coinvolti». Il primo si terrà alla Vucciria, il 25 settembre, «un mercato rispetto al quale non si è fatta mai un’iniziativa politica sinergica». 

Non è una situazione tranquilla «ma nessuno finora se ne era voluto occupare – aggiunge Castiglia – Quindi noi andiamo avanti con un approccio che è quello di provare a trasmettere il concetto che mettersi in regola e vivere di legalità conviene. Bisogna fornire una serie di strumenti a servizio di queste parti importanti della città da dove passa un flusso quotidiano di turisti e che sono da trattare come un vero e proprio bene storico». Rispetto a questo «vanno portate avanti delle politiche di rilancio in grado di accompagnare questi commercianti verso una gestione legale della propria attività – conclude –  L’esperienza di Sos Ballarò, dalla quale provengo, si può estendere a tutti gli altri mercati e si possono trovare dei soggetti che siano rappresentativi il più possibile degli stessi mercatari. A Ballarò c’è l’associazione Mercato storico che fa questo tipo di lavoro e speriamo che nasca lo stesso tipo di iniziativa anche al Capo e alla Vucciria». 


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