Il 29enne G. S. si trova ora ai domiciliari, in attesa di giudizio per direttissima, con l'accusa di atti persecutori. Aveva lanciato sassi e scalciato il portone dell'abitazione di una ragazza, per altro minacciata di morte. Riuscendo a sfuggire ai poliziotti per ben due volte
Centro storico, atti persecutori contro la ex Agenti di polizia lo fermano al terzo tentativo
Sassi lanciati contro la finestra, minacce di morte, calci contro il portone. Il tutto in pieno centro storico, a Catania, dinnanzi all’abitazione di una ragazza con cui aveva avuto una relazione. E con una tecnica mordi e fuggi che ha fatto penare la polizia per un paio d’ore. Gli agenti, contattati dalla sua ex, lo hanno fermato al terzo tentativo, dopo che il 29enne catanese G. S, incensurato, si era dileguato per ben due volte poco prima del loro arrivo. Denunciato dalla vittima, si trova adesso agli arresti domiciliari in attesa di giudizio per direttissima, accusato di atti persecutori.
Il fatto è accaduto all’alba di domenica. La prima richiesta di intervento alla sala operativa risale alle tre di notte. La ragazza aveva riferito ai poliziotti delle minacce che il giovane le aveva rivolto, mostrando i sassi lanciati, che erano ancora sul balcone. Lui però si era allontanato. Per poi tornare all’attacco più avanti, con i calci sulla porta. E dileguandosi di nuovo al secondo intervento degli agenti. Il terzo, intorno alle 4.30, si è rivelato infine risolutivo.