A ricorrere è stata la società Terzo Millennio, respinta dall'organizzazione della notte relativa al 31 dicembre 2013. Per i giudici amministrativi sotto accusa, tra gli altri aspetti, anche «il brevissimo lasso di tempo» tra l'incarico alla concorrente Levana, pubblicato il 30 dicembre, e l'evento avvenuto la sera dopo
Capodanno 2013, Tar condanna Comune di Palermo Illegittima esclusione società che propose Capossela
Avrebbe dovuto suonare l’artista Vinicio Capossela, per conto della società Terzo Millennio, mentre al suo posto fu scelto Max Gazzè insieme all’associazione Levana. Una scelta, quella del Comune di Palermo per il Capodanno 2013, che costa caro alle casse di Palazzo delle Aquile. Il Tar di Palermo ha infatti dato ragione alla società Terzo Millennio sull’affidamento dell’appalto per lo spettacolo in piazza del 31 dicembre 2012. A condannare il Comune al risarcimento del danno è stata la terza sezione del Tar (presidente Solveig Cogliani, relatore/estensore Sebastiano Zafarana).
Secondo i giudici amministrativi, la società di Andrea Peria Giaconia era stata illegittimamente esclusa. E quando nel febbraio 2014 la Terzo Millennio aveva chiesto un accesso agli atti per capire le ragioni dell’esclusione, il Comune di Palermo con una nota «ha negato parzialmente l’accesso agli atti indicati nella istanza della ricorrente datata 12 febbraio 2014». Nella propria difesa i legali di Palazzo delle Aquile avevano chiesto una deroga «rispetto alla regola generale del confronto concorrenziale».
Ma i giudici della terza sezione hanno ricordato che «la procedura negoziata, senza pubblicazione del bando, può essere utilizzata nella misura strettamente necessaria», e deve avere il carattere dell’urgenza, che la festa di Capodanno evidentemente non ha visto che è una data programmata e conosciuta. Così come è stata criticato «il brevissimo lasso di tempo intercorso tra la determinazione dirigenziale di affidamento dell’incarico all’associazione Levana (pubblicata il 30 dicembre 2013, peraltro nel pomeriggio) e lo svolgimento dell’evento medesimo (31 dicembre 2013)» che «ha concretamente precluso alla società TerzoMillennio«l’accesso ad un utile tutela giudiziaria preventiva».
Per questi motivi il Tar ha condannato il Comune di Palermo alle spese di 15mila euro. Prosegue intanto davanti alla terza sezione penale del tribunale di Palermo il processo per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio per la stessa vicenda.