Una violenta lite per una presunta relazione extracongiuale di un uomo è costata dieci giorni di prognosi alla moglie, e sette per il piccolo che ha provato a salvare la madre dalle botte. L'aggressore è stato arrestato dalla polizia e si trova ora nel carcere di piazza Lanza, in attesa dell'udienza di convalida
Picchia la compagna incinta e il figlio di sei anni Prova a strangolarla dopo diversi calci al ventre
Ieri pomeriggio gli agenti della polizia di Stato hanno arrestato un uomo, D.D., pluripregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio, con l’accusa di essere responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e minacce.
Dopo una segnalazione per una lite in famiglia, i poliziotti sono arrivati in casa di una donna che ha riferito di aver avuto poco prima una colluttazione con il marito per problemi legati a una relazione extra coniugale di quest’ultimo. Stando al racconto della vittima, l’uomo, dopo averla aggredita verbalmente, si è scagliato fisicamente contro di lei, colpendola varie volte con calci al ventre e pugni sulle braccia, provando a strangolarla. Durante la violenza è intervenuto in difesa il figlio di sei anni della donna, avuto in una precedente relazione, a cui l’aggressore avrebbe dato un pugno sul naso. Ai fatti hanno assistito anche due amici della coppia che hanno confermato quanto accaduto.
La polizia ha chiamato subito il 118 che ha trasportato la donna e il bambino all’ospedale Garibaldi di Nesima, dove sono stati dove i medici hanno dato sette giorni di prognosi al bimbo e dieci alla madre. Che subito dopo ha anche denunciato il compagno in questura. Una volta arrestato, quest’utlimo è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza, in attesa dell’udienza di convalida innanzi al giudice per le indagini preliminari.