Presentati i risultati delle rilevazioni sulla didattica raccolte dal Nucleo di Valutazione d'Ateneo. Lo scopo? Monitorare l'efficenza di insegnamenti, docenti e corsi di laurea, e raccogliere elementi utili da parte degli studenti. Tra dati e statistiche, spazio anche al dibattito
Valutazioni, parola d’ordine “trasparenza”
Fiducia, concretezza, trasparenza: le tre parole chiave emerse dall’incontro di presentazione delle valutazioni della didattica da parte degli studenti, eseguite dal Nucleo di Valutazione dell’Università di Catania. Ospitato lo scorso martedì mattina dall’aula magna del Palazzo Centrale, e alla presenza di docenti referenti e studenti rilevatori, il consueto incontro infrasemestrale ha presentato le conclusioni del lavoro di mesi, che si pone come obiettivo – spiega il prof. Valerio Abbate, presidente del Nucleo – un costante «monitoraggio della didattica, per valutarne l’efficenza, per capire come funziona e come si può migliorare, ma soprattutto la raccolta di una serie di spunti da parte degli stessi studenti che compilano i test».
I dati illustrati nel corso della presentazione riguardano i risultati dei questionari anonimi somministrati agli studenti durante il primo semestre dell’anno accademico 2009/2010.
Tra le statistiche presentate, è possibile notare un netto miglioramento in termini di corsi di studi censiti. Infatti, rispetto all’anno accademico 2008/2009, nel confronto degli insegnamenti valutati – questi ultimi al netto dei mutuati e di quelli in cui non è stato specificato il semestre di svolgimento – viene riscontrato un sostanziale aumento percentuale delle valutazioni per singoli corsi in otto facoltà sulle dodici totali dell’Ateneo catanese. Per due facoltà, invece, è stato registrato un calo nelle valutazioni: la maglia nera spetta a Lingue, con una diminuzione di più del 50% rispetto all’anno precedente. «Le percentuali basse – spiega il prof. Cusato, docente referente della facoltà di Lingue – dipendono dalla delicata situazione economica della facoltà e dal fatto che la maggior parte dei nostri insegnamenti sono mutuati, e quindi non vengono valutati».
Tante le proposte avanzate nel corso dell’incontro, come la possibilità di compilare i questionari per via telematica, dettata anche dalle difficolta riscontrate dagli studenti rilevatori: problemi logistici causati dalle sedi disclocate anche a chilometri di distanza, ma anche cambi di aule e annullamenti improvvisi delle lezioni che rendono impossibile la somministrazione dei test. Rilevatori e referenti, inoltre, lamentano le difficoltà causate dal numero insufficente di personale selezionato dal Nucleo, chiedendo un aumento di unità destinate ad effettuare le rilevazioni.
Dal dibattito è emersa anche una sensazione di sfiducia da parte di alcuni docenti e studenti sull’utilità applicativa delle valutazioni. A tal proposito, è stata sottolineata la necessità di informare gli studenti sugli obiettivi delle rilevazioni, magari a partire dal primo anno, e la possibilità individuale, per i docenti, di rendere pubblici i loro risultati personali e sul corso di laurea, in modo da fornire agli studenti un riscontro che li possa stimolare ad essere più fiduciosi.
«Alcuni dati rilevati si ripetono sistematicamente e questo dimostra che i giudizi degli studenti hanno una fondatezza. Questo dovrebbe essere indice di fiducia» spiega il presidente Abbate. «Inoltre, è importante sensibilizzare gli studenti e divulgare le informazioni ottenute. Stiamo lavorando anche per superare le difficoltà che ci si pongono innanzi: per quanto riguarda la possibilità di rispondere al questionario su internet, la Commissione paritetica della didattica sta già elaborando un documento, e il nuovo sistema potrebbe entrare in vigore già a partire dal prossimo anno accademico» conclude Abbate.