Ast, quei pazzi rincari iblei

I biglietti dei bus sono più cari ovunque, ma dalle parti dei monti iblei il costo di ogni biglietto è lievitato addirittura di oltre il 20%. La situazione anomala è durata appena poche settimane, ma è bastato per creare il caso e imporre un dietrofront che conferma l’errore. E pure la gaffe istituzionale.

Ecco com’è andata: dal primo febbraio i prezzi dei biglietti dei treni sono aumentati del 6%, questi aumenti sono stati deliberati nel 2008 con un accordo tra Trenitalia e il Coordinamento degli assessori regionali ai trasporti. Nello stesso giorno in Sicilia sono stati aumentati anche i biglietti degli autobus. Questi rialzi non hanno interessato tutti gli utenti allo stesso modo, chi viaggia da e per la provincia di Ragusa con l’Ast (Azienda siciliana trasporti) ha dovuto fare i conti con un aumento maggiore.

Mentre in tutte le province siciliane si sono registrati aumenti dai 10 ai 30 centesimi per singola corsa, nel ragusano si sono raggiunti picchi che sfioravano i 2 euro. Alcuni esempi? Il prezzo del biglietto per la tratta Catania-Ispica è passato da 7,70 a 8,80 euro, mentre quello per Scicli è giunto a 10,10 euro con un aumento di ben 1,80 euro. Questo ha portato ad inevitabili proteste su alcuni blog e appositi gruppi su Facebook.

Poi la marcia indietro. Qualche giorno fa i prezzi sono stati nuovamente aggiornati, al ribasso questa volta, uniformandoli ai parametri presenti nelle tabelle diffuse insieme alla delibera assessoriale. È bastato aggiungere 20 centesimi, e non 1 euro e più, al prezzo del biglietto per adeguarli agli ultimi aumenti.

Ma cosa è successo? Per capirlo basta confrontare le nuove tabelle. L’Ast per tre settimane ha applicato tariffe “extraurbane autostradali” ad un tratta che in realtà è “extraurbana”. Evidentemente gli impiegati della ditta siciliana non sanno che la provincia di Ragusa è l’unica in Italia a non avere nemmeno un metro d’autostrada. Chi in queste ultime settimane ha viaggiato su un autobus dell’Ast da o per Ragusa ha pagato un biglietto per viaggiare su un’autostrada che non c’è.

I prezzi dei biglietti degli autobus sono decisi dalla Regione Sicilia  attraverso l’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità. A parità di distanze e indipendentemente dalle compagnie, i prezzi devono essere uguali. Gli aumenti sono stati decisi con un apposito decreto assessoriale del 22 dicembre 2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 5 febbraio scorso. Secondo la delibera a partire dal primo febbraio le tariffe per il trasporto pubblico su autobus dovevano essere riviste al rialzo, del 4% per le tratte “extraurbane” e del 2% per le tratte “extraurbane autostradali”.

L’Ateneo di Catania conta oltre 63.000 studenti, la maggior parte di questi sono pendolari e fuori sede, di conseguenza, viaggiano spesso in autobus o in treno. Sono ormai abituati ai ritardi e ai disservizi che li accompagnano durante i loro spostamenti, e come se questo non bastasse, ogni tanto, devono persino fare i conti anche con gli aumenti dei biglietti. E con grossolani errori di calcolo.


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