La guardia di finanza ha indagato su cinque persone, quattro delle quali sulla carta non vedenti assoluti. Due di loro avevano ottenuto anche l'assunzione in enti pubblici come centralinisti. Sono accusati di truffa aggravata e danno erariale. Fondamentali le riprese video anche dentro i supermercati. Guarda il video
Barcellona, falsi ciechi ottenevano i sussidi Inps Trovati a camminare in strada e giocare alle slot
Seicentomila euro tra pensioni di inabilità e indennità di accompagnamento. E quanto avrebbero percepito indebitamente cinque falsi invalidi smascherati dalla guardia di finanza a Barcellona. Gli indagati avrebbero dichiarato il falso, per ottenere il denaro previsto dall’Inps. Per settimane i finanzieri hanno osservato, pedinato e effettuato riprese fotografiche immortalando i cinque mentre girovagavano tra le vie della città e dell’hinterland schivando, nel traffico cittadino, ostacoli e auto in transito e in sosta, scegliendo prodotti tra gli scaffali dei supermercati e, in un caso, giocando anche alle slotmachine.
Quattro di loro sono uomini di età compresa tra 40 e 60 anni che, sulla carta, figuravano come non vedenti assoluti, mentre una quinta persona, una donna di 78 anni, risultava essere affetta da cecità parziale, ossia con un residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi. I finanzieri barcellonesi, grazie anche all’ausilio di un dirigente medico specializzato nel settore che ha analizzato e valutato il materiale video-fotografico raccolto, hanno rilevato l’incompatibilità delle azioni compiute dai soggetti indagati con lo stato di cecità dichiarato, segnalando all’autorità giudiziaria l’assenza di quei limiti visivi previsti dalla legge, che legittimano le prestazioni assistenziali erogate dall’Inps.
Tra i falsi invalidi ci sarebbe stato anche chi, sfruttando la propria falsa disabilità, avrebbe fruito del beneficio dell’assunzione presso enti pubblici prevista dalla specifica normativa solo per le persone affette dalla grave patologia della cecità totale. Nel caso specifico, due dei soggetti denunciati lavoravano come centralinisti. Gli indagati, oltre a essere stati segnalati alla Corte dei conti per il danno erariale arrecato, dovranno rispondere di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato.