La necessità di riqualificare il molo nasce dai residenti e dai pescatori della zona. Nel 2011 viene fatto un progetto con il quale poi si ottengono i finanziamenti regionali. Ma l'opera orginale era di un'altra professionista. «Non dimenticheremo chi si è speso per questa cosa», commenta l'assessore Luigi Bosco
Porto Ognina, consegna della Passeggiata a maggio Ingegnera: «Amministrazione ha copiato mio lavoro»
È costata 198mila euro e a breve sarà consegnata alla città di Catania ma, soprattutto, ai residenti del Lungomare di Ognina che l’hanno fortemente desiderata. Si tratta della cosiddetta Passeggiata lungo il porto turistico-pescherecci etneo. La riqualificazione del molo Sud, che avrà accesso da viale Artale Alagona, ha la pavimentazione fatta da basole in pietra lavica, un parapetto in acciaio inox, panchine in pietra bianca e alcune aiuole con una vista sulla Scogliera e sull’Etna. Il progetto risale al 2011 ed è stato interamente finanziato dalla Regione Siciliana, su richiesta dei componenti del Comitato per i festeggiamenti della Madonnina di Ognina stanchi di vedere l’area in questione sporca e completamente abbandonata. L’iter lungo sei anni e che sta per concludersi con il completamento dei lavori, nonostante l’entusiasmo degli amministratori cittadini, non manca di polemiche.
La necessità di riqualificare il porticciolo nasce dai residenti e dai pescatori della zona, molti dei quali componenti del comitato per i festeggiamenti della Madonna di Ognina. Uno di loro, Pippo Testa, decide di coinvolgere la nuora ingegnera, Serena Baldanzini, per approntare un progetto di sistemazione dell’area, inviarlo all’allora presidente della Regione Raffaele Lombardo e chiederne il finanziamento. «Una cosa che ha funzionato», dice a MeridioNews la professionista. La quale racconta: «Ho impiegato molto tempo in quel lavoro e, purtroppo, la mia firma non figurerà da nessuna parte. Il Comune ha preso il mio progetto, l’ha copiato, l’ha fatto proprio e ha ottenuto i finanziamenti. Vorrei che mi spiegassero come hanno fatto». «Non commento oltre perché è meglio», chiosa infuriata Baldanzini.
La giovane professionista, sei anni fa, ha realizzato il progetto in versione tradizionale e pure in 3D «e oggi non mi prendono nemmeno in considerazione», conclude stizzita. A pesare sarebbe anche l’assenza di un ringraziamento che è mancato in occasione della consegna dei lavori e adesso a opera inoltrata. «Mi è stata riferita questa situazione e mi documenterò per cercare di capire meglio – replica l’assessore al Lavori pubblici Luigi Bosco -. Di sicuro l’amministrazione comunale non dimenticherà le persone che si sono adoperate per dare ai catanesi uno scorcio di mare così bello». Bosco entra poi nel merito dell’opera pubblica, dicendo: «Abbiamo superato tante difficoltà per ottenere i pareri tecnici favorevoli, dal Genio civile alla Soprintendenza ai beni culturali e – aggiunge – siamo contenti di lasciare alla prossima amministrazione un lavoro del genere».
L’idea è nata quando l’assessore ai Lavori pubblici era Sebastiano Arcidiacono, attuale vicepresidente vicario del Consiglio comunale, il quale ha lavorato per fare in modo che l’iniziativa dei residenti non finisse in un cassetto. «Il merito di tutto va alla comunità di Ognina che è viva e attiva, e che ha a cuore il borgo marinaro. Io prima e Bosco ora, abbiamo fatto solo il nostro dovere», spiega Arcidiacono. «Da esaltare c’è soprattutto il metodo: un’iniziativa che ha trovato pieno compimento dopo essere partita dal basso», conclude. Gioia che sta anche nell’andamento del cantiere: «Sta procedendo tutto molto velocemente e saremo in grado di aprire la Passeggiata con un mese di anticipo sul crono-programma previsto, verosimilmente già a maggio», aggiunge il componente della giunta di Enzo Bianco.