MeridioNews continua a ospitare le provocazioni di Anna Farinella, figlia di uno dei più noti cronisti de L'Ora, che questa volta tratta lo scomodo tema dei parcheggiatori abusivi: «Si tratta di una battaglia legalitaria a convenienza di un gruppo di fascisti camuffati da ligi cittadini». Anche Orlando è tornato a parlarne in campagna elettorale, vantando gli aumentati controlli
La Società Parcheggiatori Abusivi rischia la chiusura Palermo si accinge a sconfiggere la mafia coi controlli
La scorsa settimana Orlando nel suo monologo di un’ora e mezza al Golden ha trovato pure il tempo per parlare dei parcheggiatori abusivi. Nel suo solito stile retorico ha introdotto l’argomento dicendo che «la municipale sanziona quelli che non fanno squadra», ha detto che da quando governa lui ci sono stati 1137 controlli e segnalazioni sui posteggiatori, mentre nel 2011 erano stati 11 in totale.
Orlando, il nostro sindaco, porta avanti la battaglia legalitaria a convenienza di un gruppo di ligi cittadini, protesi al benessere della città contro i posteggiatori abusivi, simbolo di tutti i mali. Come ai tempi del fascismo è stata recuperata la pratica della delazione, come ai tempi del fascismo si invita la popolazione a denunciare, si cerca di eliminare fisicamente una categoria che neanche esiste: il posteggiatore abusivo, identificato come novello simbolo di lotta alla mafia.
Chiunque si avvicini non richiesto diventa un nemico, un fastidio, una soverchieria, e così il bravo cittadino si sente infastidito di non poter posteggiare dove minchia vuole la sua macchina del cazzo, e quindi il posteggiatore abusivo deve morire. I ligi cittadini promotori della sommossa popolar-borghese a difesa delle loro piccole vite hanno fatto una app per le segnalazioni, ed ecco la mappa di Palermo, dove viene denunciato il criminale assassino e le relative vessazioni, la bizzarria di queste segnalazioni sta nelle ricorrenti bestemmie da parte del segnalato, e mi chiedo da quando il palermitano è diventato un abituale bestemmiatore, e soprattutto come una bestemmia possa essere considerata un illecito, una sopraffazione, una violenza, altra stranezza è la richiesta economica, un euro, a volte due. Quindi l’innocente automobilista viene accerchiato dal molestatore, obbligato a pagare una cifra stabilita, riempito di bestemmie, insulti e minacce e infine subisce l’attacco fisico alla sua vettura, rigature, rotture di specchietti ecc. Io capisco che viviamo un’epoca di gretta creduloneria ma questa visione mi sembra decisamente lontana dalla realtà, va al rilancio per seminare paura, diffidenza nell’altro, nello sconosciuto che si avvicina con una qualsiasi richiesta, e così l’onnipotente e impunito palermitano dall’animo profondamente fascista e mafioso ha il suo riscatto nel non pagare e denunciare.
Ed è notizia di qualche giorno fa: Orlando invia al ministro dell’interno Marco Minniti la sua delirante proposta atta a cambiare il codice della strada, che recita più o meno così: coloro che, già sanzionati una prima volta e diffidati dall’autorità, vengano sorpresi una seconda volta nell’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore o guardiamacchine, siano puniti, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto da sei mesi ad un anno e, nel caso in cui l’attività abusiva è esercitata con l’impiego di minori, si applica l’arresto da uno a tre anni.
Adesso i palermitani potranno dormire sonni tranquilli, le loro automobili saranno salve, le loro coscienze non verranno più turbate da bestemmie, potranno posteggiare nei passi carrabili, sui marciapiedi, sugli scivoli per disabili, alle fermate dell’autobus, in seconda, terza e quarta fila senza uscire un soldo, sicuri che la lotta alla mafia ha colpito il cuore, il cuore di tanti poveri disgraziati che si inventano ogni giorno un lavoro, un servizio, nessuno verrà più turbato da richieste assurde che vanno ad arricchire la nuova classe dominante: i posteggiatori abusivi.
In questa triste e immobile città si muove solo la melma, è un rimestare in superficie perché in profondità non ci va nessuno e con le mani ancora inzaccherate, alzate le braccia al cielo e urlate: legalità legalità legalità! Colpire sempre l’ultimo per diventare il penultimo ma sentirsi il primo.