L'unico imputato nel processo di primo grado è il medico Placido Borzì, in servizio all'ospedale Cannizzaro. La vicenda risale al 2008, quando il camice bianco seguiva Cinzia Schilirò e i suoi tre gemelli. La donna è morta nello stesso anno, a quanto pare a causa delle complicanze dovute al parto
Mamma muore dopo parto, condannato ginecologo Omicidio colposo e risarcimento da 50mila euro
Il ginecologo
Placido Borzì, specializzato nella procreazione medicalmente assistita e in servizio all’ospedale Cannizzaro di Catania, è stato condannato a quattro mesi, con pena sospesa, con l’accusa di omicidio colposo. Il camice bianco è stato ritenuto colpevole dai giudici del tribunale etneo due giorni fa, per la vicenda che ha portato alla morte di Cinzia Schilirò. La donna è deceduta per le complicanze dovute al parto il 27 dicembre 2008. I togati hanno inoltre stabilito una provvisionale immediatamente esecutiva, a titolo di risarcimento danni, per un valore complessivo di 50mila euro. I soldi andranno suddivisi alle due parti civili che si sono costituite nel processo, ovvero l’allora marito e una sorella della vittima.
La vicenda, finita al centro di un esposto della famiglia, aveva messo sotto la lente d’ingrandimento della procura il periodo di gestazione della signora. Lo stesso di cui si era occupato il professionista etneo come privato. Schilirò si sarebbe sentita male dopo il parto di tre gemelli e, a causa di alcune complicanze è morta. Storia, che con tutte le differenze del caso, riporta in mente un fatto di cronaca più recente. Quello della morte di Valentina Milluzzo, mamma di Palagonia deceduta all’ospedale Cannizzaro insieme ai due gemelli che portava in grembo da cinque mesi il 16 ottobre dello scorso anno. I familiari anche in questo caso si sono mossi, sporgendo una denuncia per presunta negligenza da parte dei camici bianchi che hanno avuto in cura la donna durante il ricovero al nosocomio etneo.
La procura sul corpo di Milluzzo ha disposto l’autopsia con i risultati che, almeno in un primo momento, dovevano essere depositati entro gennaio. I tecnici incaricati dalla procura, il medico legale Gian Luca Marella, l’infettivologo Antonio Volpi e il ginecologo Carlo Ticconi, tuttavia hanno chiesto una proroga dei termini di 45 giorni che ha fatto slittare il deposito del referto ai primi giorni di marzo. Nel registro degli indagati ci sono iscritti
12 medici del nosocomio catanese. Per l’ospedale, stando a quando dichiarato al nostro giornale dal direttore generale Angelo Pellicanò, la morte di Milluzzo sarebbe da ricondurre a una «sepsi con crisi emorragica dovuta a un’infezione».