Uruguaiano ma sardo d’adozione Il ritratto di mister Diego Lopez

El Memo è già concentrato sulla sua prossima tappa professionale. El Memo, traducibile con “distratto”, è il soprannome con cui è conosciuto il neo-allenatore del Palermo, Diego Lopez. Il tecnico uruguaiano classe 1974, il quarto allenatore stagionale e il secondo straniero nell’era Zamparini dopo l’argentino Guillermo Barros Schelotto, è nato a Montevideo ma è come se fosse un cagliaritano d’adozione. La Sardegna rappresenta finora lo snodo più importante nel percorso di Lopez, difensore centrale del Cagliari per dodici stagioni (dal 1998 al 2010 con un totale di 344 presenze in gare ufficiali e 9 gol) e allenatore della prima squadra nel recente passato dopo un utile apprendistato alla guida della formazione Primavera.

Ed è stata proprio l’esperienza sulla panchina rossoblù a sancire l’inizio della sua carriera di allenatore, condita già da 71 panchine in Italia: nel 2012/13 il neo-tecnico rosanero è subentrato a Ficcadenti e, nelle vesti di vice Pulga, si è reso protagonista di un ottimo girone di ritorno culminato con una salvezza conquistata con sei giornate di anticipo. Nella stagione successiva si sono invertite le parti: Pulga è stato inquadrato come allenatore in seconda e i gradi di titolare sono passati a Lopez, esonerato però ad aprile dopo una sconfitta contro la Roma complici alcune divergenze interne con la proprietà.

Il primo tratto della parabola delineata dal tecnico uruguaiano, che il Cagliari ha inserito nella propria Hall of Fame, è caratterizzato dai colori rossoblù. Dal Cagliari, infatti, Lopez si è trasferito al Bologna, club che ha guidato nel campionato di serie B 2014/15 fino a maggio (con i felsinei scesi dal secondo al quarto posto in classifica) prima dell’esonero sancito dalla sconfitta con il Frosinone e dell’avvicendamento con Delio Rossi, protagonista della promozione in A grazie al successo nella finale playoff con il Pescara.

Come giocherà il Palermo di Diego Lopez? Il tecnico uruguaiano, sponsorizzato dal ds Salerno con cui aveva lavorato già in Sardegna ed entrato a Cagliari nelle grazie di Allegri in virtù della sua personalità e alla sua leadership, finora ha privilegiato due moduli: il 4-3-1-2, adottato con i sardi, e il 3-5-2, sistema di gioco utilizzato soprattutto nell’ultimo segmento della sua avventura al Bologna. Questo pomeriggio, intanto, in occasione del suo primo allenamento da allenatore rosanero ha provato il 4-3-3 con un tridente offensivo formato da Embalo, Nestorovski e Trajkovski. Quaison e Diamanti hanno svolto un lavoro differenziato.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Nella settimana che dà il via ufficiale alle feste, con la ricorrenza di lunedì 8 dicembre, l’oroscopo della nostra rubrica astrologica è inaugurato da una splendida Luna. Inizia benissimo per i segni di Fuoco Ariete, Leone e Sagittario: molto accesi da fameliche passioni. In casa Terra, assestamento e sicurezza per Toro e Vergine, mentre il […]

Settimana di inizi, aperta da un lunedì 1 dicembre, che nell’oroscopo tocca a Venere inaugurare, portando un ottimismo e una voglia di amare da tempo dimenticata dai dodici dello zodiaco! Fortunatissimi i segni di Fuoco – Ariete, Leone e Sagittario -, che godono dei favori del Sole e della Luna, entrambi di fuoco. Ottimo anche […]

Il cielo di dicembre 2025 inizia romantico, con la bella Venere che arriva in Sagittario, e l’oroscopo del mese promette che ci sarà modo di apprezzare la forza discreta delle passioni. Molto favoriti i segni di Fuoco – Ariete, Leone e Sagittario – ma, dopo giorno 20, anche i segni di terra: Toro, Vergine e […]