Rincari del cento per cento per il singolo loculo tradizionale e fino al trecento per cento per una tomba a cinque posti. Sono le cifre contenute nel tariffario al vaglio della commissione Urbanistica e frutto del project financing per ristrutturare e ampliare i due campi santi
Paternò, il carissimo estinto costerà più del doppio La gestione privata del cimitero fa lievitare i prezzi
Per seppellire una salma a Paternò ci potrebbero essere rincari del cento per cento e in alcuni casi fino al trecento. È quanto prevede il nuovo progetto sui cimiteri analizzato dai consiglieri comunali della commissione Urbanistica presieduta da Lucio Cunsolo. Un tariffario che appena letto avrebbe lasciato senza parole i componenti della commissione. Il project financing – finanziamento di opere pubbliche utilizzando capitali privati,in cambio della gestione a lungo termine -, prevede un investimento di 27 milioni di euro per la gestione totale per i prossimi 30 anni, dei due cimiteri di Paternò: monumentale e quello di via Balatelle.
Prevista la realizzazione di migliaia di loculi: 4080 areati, 1472 generici, tremila all’interno del vecchio cimitero, 3584 ossari, 394 tombe a terra a cinque posti e 85 basi per cappelle gentilizie da costruire secondo le indicazioni dei privati. In cantiere ci sono anche 241 fosse di inumazione, la manutenzione straordinaria dei loculi del cimitero monumentale come frontalini e copertura dei padiglioni, la sistemazione di viali e scale, l’ammodernamento di uffici e tanto altro. Il project financing è stato presentato dalla società Rem srl con sede a Siracusa, capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese insieme alla A&P srl, sempre di Siracusa. Una delibera che allo stato attuale è all’esame della commissione, la quale, nel tardo pomeriggio di ieri, l’ha esaminata nel dettaglio.
Col project financing un singolo loculo tradizionale andrà a costare al cittadino tremila euro, al posto degli attuali duemila. Somma a cui vanno aggiunti servizi accessori (lastra di marmo, fioriere, scritte, lampade e altro ancora) nonché l’iva al 22 per cento. Una tomba a cinque posti, comprensiva di area dove costruirla, costerebbe 15mila euro, anziché i 5.400 euro di oggi. E ancora per una cappella a dieci posti, comprensiva di area dove realizzarla, serviranno 35mila euro, quando attualmente per acquistare l’area dove costruire la cappella il cittadino sborsava circa tremila euro, mentre il costo della realizzazione variava in base al progetto.
«Ecco i costi che i paternesi dovranno sostenere per tumulare i propri cari nel cimitero che dovranno gestire i privati – dice Salvatore Fallica, componente della commissione Urbanistica -. A questi si devono aggiungere le tasse di ingresso e la luce che passerebbe dagli attuali 15 euro a 30 euro all’anno». Nel maggio del 2015 il consiglio comunale aveva approvato il nuovo piano cimiteriale, ma da quel momento nessun bando pubblico è stato messo in atto per consentire ai cittadini di poter comprare le tombe. Abbiamo sentito l’assessore ai Servizi cimiteriali Agostino Borzì: «Il piano del 2015 – esordisce – non ha trovato applicazione perché il Comune non aveva e non ha i soldi per poterlo attuare. In pratica, prima che si faccia un bando pubblico, è necessario procedere a effettuare degli studi di fattibilità, sondaggi geologici e altri interventi previsti dalla normativa. Per fare tutto questo è necessario avere soldi in cassa e il Comune non se ne trova e non se trovava».
E ritornando sulla notizia riportata dalla nostra testata in cui l’assessore Borzì sosteneva che, a causa delle mancanza di loculi, circa 40 bare si trovano nelle celle frigorifere, replica il consigliere Ezio Messina: «A mio avviso l’assessore vuole speculare sulla vicenda o non conosce la realtà dei due cimiteri: in primis le due celle frigorifere possono contenere al massimo 28 bare; nel momento in cui ha rilasciato l’intervista complessivamente si trovano dentro le celle nove salme».